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Qualità dell’aria in città, l’anno nuovo comincia male

Le due nuove centraline hanno inziato a funzionare il primo di gennaio. E i dati dell'Arpa non sono confortanti.

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(red.) Sono appena entrate in funzione e già fanno capire cosa si respira nelle zone di Brescia in cui il traffico non è limitato da aree pedonali. Si tratta delle due centraline Arpa di via Tartaglia e di via Sabbioneta a San Polo che, dopo essere rimaste senza collegamento all’elettricità per anni, sono entrate in funzione grazie alle proteste di associazioni ambientaliste come Basta Veleni Brescia.

La centralina di via Tartaglia, sul ring cittadino, misura il Pm10, oltre a ossidi di azoto (No, No2) e benzene: i dati dell’Arpa (pubblicati da Bresciaoggi) informano che il primo giorno dell’anno – nonostante la zona rossa e il divieto di circolazione senza seri motivi – c’è stato un livello di Pm10 pari a 52 microgrammi per metro cubo d’aria (ug/mc) di media giornaliera, cioè sopra il limite di legge fissato a 50.
La centralina di via Sabbioneta a San Polo, invece, registra il Pm2.5 oltre agli  ossidi di azoto e ha fatto segnare 21 ug/mc, cioè sotto il limite di 25.

Le due nuove centraline si aggiungono a quelle del Broletto e del Villaggio Sereno nella rilevazione delle polveri sottili e queste ultime restano per il momento le stazioni di riferimento insieme con quella di Sarezzo che fa comunque parte del sistema della città.
Sempre a Capodanno, sia il Pm10 sia il Pm2.5 è salito a 58 ug/mc al Villaggio Sereno, dove ha superato il limite consentito mentre al Broletto è rimasto a quote più basse: 42 e 36. Il 2 gennaio, stando ai dati provvisori dell’Arpa, è andata meglio con valori sotto la media consentita.
L’Unione europea permette 35 giorni di supero all’anno e non è cominciata bene.

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