Coronavirus, salta anche la festa di Radio Onda d’Urto

Gli organizzatori, che avevano preso tempo per decidere, hanno confermato: quest'anno niente festa in agosto.

(red.) Anche la festa di Radio Onda d’Urto a Brescia, prevista in agosto, deve alzare bandiera bianca di fronte all’emergenza sanitaria da coronavirus. “Abbiamo atteso ancora qualche settimana, con la speranza che i contagi si azzerassero e che si potesse programmare qualche appuntamento estivo in una condizione di maggior sicurezza e con minori restrizioni. Purtroppo il virus, che nei mesi scorsi, soprattutto nei nostri territori, ha seminato morte e sofferenze, è ancora in circolazione, in particolare in Lombardia, e di conseguenza non è ancora possibile organizzare eventi musicali o aggregativi che non siano contrassegnati o da incoscienza e irresponsabilità o da limitazioni e norme per noi impossibili da gestire sul piano ideale e sociale.

C’è troppa attesa, in agosto, per la Festa della Radio; lo constatiamo senza presunzione – scrivono gli organizzatori – ci sono troppe aspettative da parte di decine di migliaia di persone: se organizzassimo qualcosa in questo periodo dovremmo lasciare fuori dai cancelli centinaia se non migliaia di persone, creando magari involontariamente quegli assembramenti pericolosi che vorremmo evitare all’interno. Dovremmo imporre la prenotazione ed un numero chiuso escludente, selezionare ed impedire gli ingressi. Dovremmo insomma andare nella direzione opposta rispetto a quanto fatto in tutti questi anni: la creazione di uno spazio aperto, di un luogo di aggregazione popolare, intergenerazionale ed interculturale, di musica e cultura, basato sull’inclusione di chiunque volesse viverlo condividendone l’impostazione ed i valori di fondo.

Non ce la sentiamo di snaturare in questo modo la manifestazione estiva che esprime ciò che siamo e che pensiamo. E non intendiamo nemmeno non essere coerenti con la posizione, tesa alla difesa della salute di tutti e tutte, che abbiamo assunto come Radio onda d’urto anche durante la fase più acuta della pandemia, ispirata al principio di precauzione e alla priorità dell’interesse collettivo di tutela sanitaria. Non faremo nulla? Per ora no, anche se non escludiamo in assoluto di cambiare idea se le condizioni mutassero, magari verso fine estate-settembre, perchè sappiamo che sarebbe importante per la nostra città e non solo, perchè abbiamo bisogno di incontrarvi, perchè sentiamo l’esigenza di stare insieme dopo i terribili giorni del confinamento domiciliare, dell’isolamento e della solitudine che abbiamo cercato di superare anche tramite le nostre frequenze radiofoniche.

Infine, ultimo ma non meno importante, perchè senza i vostri contributi l’autofinanziamento della Radio va in profonda crisi e non sappiamo come faremo ad affrontare le sue spese di gestione nel prossimo anno. Possiamo per ora solo chiedervi di starci vicini e vicine, di restare in contatto. Insieme ce la faremo e l’anno prossimo tornerà la Festa della Radio, ancora più grande ed accogliente”.

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