Mini terremoti Sant‘Eustacchio, proposte da Innse

Ieri si è svolto il tavolo tecnico chiesto dal Comune per i continui movimenti avvertiti tra le scuole del quartiere. Anche esposto arrivato dai genitori.

(red.) C’è un collegamento tra le lavorazioni effettuate dalla Innse Cilindri e i mini terremoti che colpiscono le scuole della zona di Sant’Eustacchio a Brescia. Ma il problema si deve risolvere entro l’inizio del prossimo anno scolastico. E’ quanto emerso ieri, venerdì 17 maggio, durante il tavolo tecnico convocato con tutte le parti dall’assessore comunale all’Ambiente Miriam Cominelli e al quale hanno partecipato anche l’Arpa e la Provincia insieme all’azienda “incriminata”. Presenti anche i tecnici dell’Agenzia di Tutela della Salute per affrontare soprattutto il caso della scuola Corridoni che presenta i disagi maggiori.

Una situazione, inglobando anche i movimenti registrati dall’asilo e dalla scuola media della zona, che ha portato a quindici casi di evacuazione degli studenti tra dicembre 2018 e questo mese di maggio. Dalla riunione è emerso che la Provincia svolgerà nuovi approfondimenti e potrà inserire alcune prescrizioni nell’Autorizzazione integrata ambientale per la Innse. E anche la stessa azienda si dice disposta a collaborare con una serie di proposte. Nel frattempo, però, c’è anche un filone giudiziario da affrontare nel momento in cui il Comitato dei genitori ha presentato un esposto. Nel momento in cui i carabinieri e l’Arpa svilupperanno questo fronte, si potrà procedere con la parte più tecnica.

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