Sana Cheema, pakistani scendono in piazza

Un centinaio di partecipanti domenica in largo Formentone a Brescia per condannare l'omicidio della ragazza cresciuta nella nostra città. Diverse donne.

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(red.) Erano circa un centinaio – tra cui diverse donne – le persone che hanno partecipato domenica 13 maggio in largo Formentone a Brescia alla manifestazione organizzata dalla comunità straniera locale dopo quanto accaduto a Sana Cheema, uccisa perché avrebbe rifiutato un matrimonio combinato. Un omicidio che il popolo pakistano a Brescia ha voluto condannare e nella circostanza sono state diverse donne a prendere la parola per raccontare le proprie testimonianze. Di certo una partecipazione che il leader della comunità pakistana Saiad Hussain sperava fosse più ampia.

Comunque è emerso il coraggio di quante hanno avuto la volontà di aderire. Molte delle donne hanno detto che la pratica del matrimonio combinato si pratica solo in alcune famiglie e deriva da una mentalità passata. E loro stesse hanno sottolineato il fatto di voler essere libere di prendere decisioni senza dover passare dagli uomini della famiglia. Al presidio ha aderito anche l’assessore alla Partecipazione del Comune di Brescia Marco Fenaroli, per poi chiudersi con l’intervento di alcune ex compagne di classe di Sana al tempo del liceo De André.

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