Metro, Lam bus e tram. Il piano 2026 di Brescia

Metrobus fino a San Vigilio (Concesio), due linee di tram (Pendolina-Fiera e Violino-Bornata) e alta frequenza Mompiano-Buffalora. Si parla di 500 milioni.

(red.) Lunedì 17 luglio palazzo Loggia a Brescia ha ospitato una riunione della commissione Urbanistica per discutere il piano urbano della mobilità sostenibile (Pums) e con vari obiettivi che si stanno definendo dal punto di vista della viabilità e delle infrastrutture. Lo scenario futuro porta al 2026 e con un investimento da 500 milioni di euro, anche se al momento si tratta soprattutto di ipotesi tracciate più che di elementi concreti. Per quanto riguarda le nuove opere, per esempio, si punta a prolungare il tracciato della metropolitana, a nord, dal Prealpino fino a San Vigilio di Concesio.

In questo modo il metrobus potrebbe intercettare anche gli utenti che arrivano dalla vicina provinciale 19. I lavori di questo genere dovrebbero costare 200 milioni di euro, mentre il servizio non sarà esteso fino a Rezzato e nemmeno alla Fiera perché non ci sarebbero richieste. Poi due linee del tram, per un totale di 300 milioni, con cui collegare la Pendolina a Brixia Florum attraverso via Volturno, Mazzini e Orzinuovi e l’altra dal Violino a viale Bornata. Una delle prime opere a partire sarà la linea dei bus ad alta frequenza (Lam) da Mompiano fino a San Polo e Buffalora. Altri modi con cui raggiungere la città saranno anche le piste ciclabili, oltre al servizio suburbano attraverso le linee ferroviarie regionali.

Si parla di treni-navetta ad alta frequenza verso Rovato e Palazzolo, verso Rezzato, poi Lonato e Desenzano, Chiari, Verolanuova, Montichiari e Iseo. Poi si parla della sistemazione della Brescia-Parma ferroviaria e della nuova bretella verso Ghedi e Montichiari. Per quanto riguarda la viabilità cittadina, dopo Fornaci e Borgo Trento, dopo l’estate altri sette quartieri di Brescia passeranno alla “zona 30”. Sono don Bosco, Lamarmora, San Polo Parco, Caionvico, Villaggio Violino, Chiusure e Urago Mella. Le fonti di finanziamento potrebbero arrivare dal ministero dei Trasporti sul fronte tram, dal fondo nazionale infrastrutture per l’allungamento della metropolitana e dalle Ferrovie.

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