Amnesty International presenta “Il male non esiste”: tra pena di morte e libertà individuale

(red.) Amnesty International Italia sta promuovendo insieme a Satine Film, “Il Male Non Esiste” del regista iraniano Mohammad Rasoulof, vincitore dell’Orso d’Oro al Festival di Berlino. Si tratta di un film molto bello e toccante incentrato sul tema della pena di morte in Iran e sulla “possibilità” di scelta (ovvero non scelta) dei cosiddetti boia.

In questo film Mohammad Rasoulof si interroga sui limiti e le possibilità̀ cui è sottoposta la libertà individuale sotto un regime dispotico, in questo caso quello iraniano, e sui dilemmi che ne derivano. Lo fa attraverso quattro toccanti variazioni sul tema cruciale della forza morale e della capacità di opporsi alle minacce, apparentemente inevitabili, di un sistema politico coercitivo.
Quattro storie, drammaticamente e inesorabilmente connesse, che pongono i propri protagonisti di fronte a una scelta impensabile, per quanto semplice. Una scelta che, in ogni caso, corroderà̀ profondamente le loro vite e, per conseguenza, quella delle persone a loro vicine.

Promosso da Satine Film con il patrocinio di Amnesty International, “Il male non esiste” è un film che solleva questioni morali universali che scuotono le coscienze e impongono una riflessione profonda. Quelle di Heshmat, Pouya, Javad e Bharam sono storie diverse e apparentemente lontane ma inesorabilmente legate l’una all’ altra da un tormentoso dramma etico. Pur se ambientate nella società̀ iraniana e originate dai suoi spietati meccanismi repressivi, le vicende toccano profondamente la coscienza e la storia di ognuno di noi.

Come per l’Antigone di Sofocle il dilemma morale quando si presenta in modo inaspettato e deflagrante, pone tutti di fronte alla stessa domanda: al posto loro, tu cosa avresti fatto?

“Negli stati autoritari, l’unico scopo della legge è la conservazione dello Stato e non l’agevolazione e regolamentazione delle relazioni tra le persone.” – ha spiegato il regista Mohammad Rasoulof – “Io provengo da un tale Stato. E così, spinto da esperienze personali, ho voluto raccontare storie che si chiedessero: come cittadini responsabili abbiamo scelta nell’ applicare gli ordini disumani dei despoti? Come esseri umani fino a che punto dobbiamo essere ritenuti responsabili del nostro adempimento a quegli ordini? Di fronte a questa macchina dell’autocrazia, quando si tratta di emozioni umane, come ci si relaziona con l’amore e con la responsabilità̀ morale?”

“In una società in cui i diritti umani non sono tutelati, la loro violazione incombe sulle vite delle persone e sulle relazioni tra persone. Le quattro storie de ‘Il Male non esiste” illustrano drammaticamente questo condizionamento ma ci raccontano, soprattutto, come di fronte alle violazioni dei diritti umani – tra cui, in questo caso, la più estrema, ossia la pena di morte – resti la possibilità di una scelta individuale: si può dire sì, si può dire no. Le conseguenze, nell’uno e nell’altro caso, non saranno mai indolori. – Riccardo Noury, Portavoce Amnesty International Italia.

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