“Aborto al sicuro”, incontro in commissione Sanità

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    (red.) In Italia l’aborto è legale e gratuito. Eppure, a 41 anni dalla promulgazione della legge che lo norma, lo stesso Ministero della Salute stima che fra le 15.000 e le 20.000 donne, ogni anno, rischiano ancora la propria salute abortendo in clandestinità. Da questa considerazione nasce la campagna “Aborto al sicuro”, promossa da Radicali Italiani e dall’associazione Luca Coscioni.

     

    La campagna contiene una serie di iniziative, una delle quali è la presentazione in ogni regione d’Italia di proposte di legge che mirano a risolvere alcune delle principali criticità nell’applicazione della legge sull’interruzione volontaria della gravidanza. La legge 194/78 è una legge nazionale eppure in ogni regione la sua applicazione segue percorsi diversi. Da qui l’idea di rivolgere le proposte applicative a tutti consigli regionali. Perché tutte le donne che vivono in Italia possano avere lo stesso diritto di accesso all’interruzione di gravidanza.

     

    La prima regione attivatasi su questo è la Lombardia. Qui l’associazione radicale milanese Enzo Tortora ha capitanato tantissime realtà, politiche e non solo (qui l’elenco degli aderenti), in una grande mobilitazione popolare raccogliendo quasi il doppio delle firme necessarie (3.436 in più delle 5000 necessarie) per depositare presso gli uffici di presidenza del Consiglio regionale il testo di legge.

     

    Ora la III Commissione (Sanità e Politiche Sociali) regionale chiama in audizione i presentatori per avviare l’iter legislativo.

     

    «8.436 cittadine e cittadini chiedono alla regione Lombardia che ogni donna possa essere veramente libera di scegliere nel rispetto del diritto alla propria salute» afferma l’Avv. Filomena Gallo, Segretario dell’Associazione Luca Coscioni. «La commissione ha l’occasione di valutare un ottimo testo di legge e così permettere alle proprie cittadine l’accesso a servizi e tecniche che è compito delle regioni garantire» conclude Gallo.

     

    Le fa eco Sara Martelli, coordinatrice della campagna «secondo i dati ufficiali, una donna su cinque in questo Paese abortisce almeno una volta nella vita, eppure le donne si sentono spesso abbandonate e sole ad affrontare percorsi ad ostacoli, inutili viaggi, colloqui umilianti e vedendosi anche spesso negato l’accesso a procedure mediche più moderne e meno invasive. Anche per questo, alcune si rivolgono a persone non abilitate o al mercato clandestino di farmaci abortivi, mettendo a rischio la propria salute. Non si può continuare a permetterlo».

     

    Barbara Bonvicini, presidente di Radicali Italiani: «Ogni giorno leggiamo notizie di Paesi in cui l’aborto torna illegale, nonostante la volontà popolare. Per questo anche la scelta dello strumento per proporre l’applicazione della 194 deve passare dalla partecipazione attiva della cittadinanza e in Lombardia sono state depositate quasi il doppio delle firme necessarie».

     

    Il comitato promotore invita gli aderenti, le cittadine, i cittadini e la stampa ad assistere all’audizione mercoledì 9 ottobre alle ore 10.00 presso la sala “O. Fallaci” (3° piano) della sede del Consiglio Regionale, via F. Filzi, 22 – Milano.

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