“Anche oggi si bonifica domani”, Casapound al Calvesi

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    (red.) Con uno striscione sarcastico, i militanti di CasaPound hanno manifestato ancora una volta il loro dissenso per le mancate bonifiche, tanto promesse dall’attuale sindaco Emilio Del Bono, presso un luogo simbolo di Brescia, il campo sportivo Calvesi di via Morosini. Lo striscione, che recita: “#Emiliomentisti: Anche oggi si bonifica domani” è stato affisso in bella vista sul muro di recinzione del campo.

    “Il campo sportivo Calvesi – commenta Davide De Cesare candidato sindaco di CasaPound per la città di Brescia – è un luogo di grande valenza storica, famoso per aver ospitato nel 1978 il record del mondo di salto in alto di Sara Simeoni, e ad oggi risulta ancora inutilizzabile per inquinamento da PCB. La mancata bonifica di questa struttura sportiva è emblematica dell’incapacità e dell’immobilismo di chi attualmente governa la nostra città perché, nonostante si siano ottenuti i fondi dal Ministero dell’Ambiente e benché l’inizio lavori fosse in agenda già nell’autunno 2017, ad oggi ancora nulla è stato fatto. 
     
    L’inquinamento da PCB, una sostanza altamente tossica e non degradabile analoga alla diossina – continua de Cesare – è un problema che affligge tutta la zona ovest di Brescia e va risolto immediatamente bonificando questa area senza ulteriori esitazioni; tutte le promesse elettorali di interventi risolutivi, fatte da Del Bono e dalla sua squadra, si sono arenate in inutili giustificazioni. Il sindaco è il responsabile della qualità della vita dei suoi cittadini ed è ora di smettere di prendere in giro i bresciani, soprattutto quando si parla di salute. 
     
    Ricordiamo a margine anche un altro aspetto, certamente secondario ma inevitabile conseguenza dell’inettitudine dell’amministrazione uscente: le associazioni sportive che dovrebbero pregiarsi dell’utilizzo di questa struttura – conclude De Cesare – sono state obbligate a spostare anche fuori dai confini cittadini le loro attività, Università di Scienze motorie compresa, con un insensato dispendio di risorse pubbliche che potrebbero essere investite con maggior buonsenso”.

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