Sottoprodotto o rifiuto? incontro di Apindustria

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(red.) Tecnici, avvocati specializzati e referenti delle autorità ispettive sono intervenuti questo pomeriggio nella sede di Apindustria Brescia sul tema «Sottoprodotto o rifiuto? Il D.M. 264/2016 ed i nuovi criteri per la qualifica dei residui di produzione», organizzato a seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Ministeriale 13 ottobre 2016 n. 264 «Regolamento recante criteri indicativi per agevolare la dimostrazione della sussistenza dei requisiti per la qualifica dei residui di produzione come sottoprodotti e non come rifiuti».
«Il provvedimento nasce con l’intento di uniformare l’interpretazione dei criteri secondo cui un residuo di produzione può essere identificato come sottoprodotto – ha spiegato Gianluca Stocco, CEO di Normachem Srl, ad un’ampia platea di associati e non -. Per garantire l’identificazione e l’utilizzo del residuo dovrà essere predisposta una scheda tecnica che identifichi le caratteristiche del sottoprodotto, le corrette modalità di gestione e le attività e gli impianti in cui potrà essere utilizzato».

«Il decreto ministeriale rappresenta un’opportunità per il produttore – ha sottolineato Enea Filippini, direttore di Apiservizi -. Per poterla sfruttare è però necessario il rispetto di alcuni precisi obblighi, mentre oggi il problema non viene spesso affrontato in modo sistematico, l’applicazione delle condizioni non è puntuale. L’incontro è stato pensato proprio per offrire chiarezza, per dare alle imprese i giusti strumenti per usufruire dell’opportunità e non incorrere invece in sanzioni particolarmente pesanti. L’utilizzo del regime del sottoprodotto rimane una strada percorribile per tutti quei residui di produzione che possono essere recuperati e quindi riutilizzabili per la produzione di beni».
Ad esaminare il provvedimento, il suo impatto e le ricadute pratiche sono intervenuti anche Carla Repice, Regulatory affairs consultant di Normachem Srl, l’avvocato Marco Tonellotto dello Studio M&T Penalisti e Roberto Quaresmini di Arpa Lombardia.

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