“Mafia dei funghi”: austriaci contro raccoglitori italiani

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(red.) Non basta l’emergenza migranti con l’Austria, più volte dichiaratasi pronta a schierare non solo l’esercito, ma anche i mezzi corazzati al confine con l’Italia, ora arriva anche la “paura” dei raccoglitori di funghi italiani, che secondo la stampa d’Oltralpe, organizzati in gruppi, muniti di essiccatore e macchina per sottovuoto, saccheggerebbero i boschi del Tirolo austriaco in cerca di porcini e gallinacci.

La “Tiroler Tageszeitung” ha lanciato addirittura in prima pagina l’allarme di quella che viene definita senza mezze parole come la «mafia dei funghi». Secondo il giornale, i “fungiàtt” professionisti arrivano in gruppi dall’Italia. Nella zona di confine prenderebbero in affitto degli appartamenti, dove verrebbe allestito un vero e proprio laboratorio per la lavorazione e il confezionamento dei funghi. Ignorando il limite di raccolta di due chili a persona al giorno, verrebbero ripuliti interi boschi, spesso con metodi di raccolta illegali, ad esempio con rastrelli.

La ragione è dovuta alla facilità di guadagni per i prezzi elevati dei porcini nel Nostro Paese. L’anno scorso, ha evidenziato il giornale tirolese, un automobilista italiano è stato sorpreso con 26 chili di funghi. Al di là dei soliti luoghi comuni che vanno a colpire gli italiani, per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è bene ricordare ai nostri connazionali che valicano più o meno abitualmente il confine per svolgere questa redditizia attività, che le autorità austriache possono elevare multe fino a 25.000 euro.

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