Caccia al cinghiale, Governo impugna legge regionale

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(red.) Nella seduta n. 44 di venerdì 15 settembre, il Consiglio dei Ministri ha deliberato di impugnare, presso la Corte Costituzionale, la legge regionale della Lombardia n. 19 del 27 luglio 2017, in materia di gestione venatoria del cinghiale. Lo scorso 24 luglio la Lega Abolizione Caccia (LAC), aveva inoltrato ai ministeri competenti un dettagliato esposto, rilevando alcuni profili di illegittimità delle norme approvate dal Pirellone.

In particolare, spiega Lac, il Governo ha rilevato che, in materia di gestione della fauna e controllo faunistico all’interno delle aree protette regionali, i «prelievi faunistici ed abbattimenti selettivi necessari per ricomporre squilibri ecologici» debbano avvenire «per iniziativa e sotto la diretta responsabilità e sorveglianza dell’organismo di gestione del parco, e devono essere attuati dal personale da esso dipendente o da persone da esso autorizzate». 

 

E’ l’ente parco regionale il solo titolare del controllo faunistico nei parchi regionali, inclusa la specie cinghiale. A maggior ragione per i parchi nazionali con confini ricadenti nel territorio Lombardo, la disposizione regionale invade competenze dell’ente parco nazionale fissate con legge statale.

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