Parolini, manufatti in ritorno a Desenzano

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(red.) Una selezione di manufatti rinvenuti durante gli scavi del “Lavagnone” effettuati negli anni ’70 e ’80, conservati oggi al Museo Nazionale Preistorico Etnografico Luigi Pigorini di Roma, potrebbe presto arrivare al Museo Civico Archeologico “Giovanni Rambotti” di Desenzano.

Ad annunciarlo è l’assessore regionale allo Sviluppo economico, il desenzanese Mauro Parolini, che nelle ultime settimane si è interessato personalmente dell’operazione, scambiando con il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini una serrata corrispondenza”.

“Alcuni dei reperti sono al momento oggetto di studio, mentre altri sono in deposito e liberi da vincoli di approfondimento archeologico. Proprio su questi si è concentrata la richiesta dell’assessore per accoglierli a Desenzano e renderli fruibili al pubblico”.

L’acquisizione di questi manufatti – ha spiegato l’assessore – valorizza ulteriormente e in modo coerente l’attrattività di un museo archeologico che conserva già, oltre ad importanti testimonianze dell’età del Bronzo, uno dei reperti più antichi al mondo nel suo genere e grande motivo di orgoglio per Desenzano: l’aratro emerso dagli scavi al Lavagnone, che è uno dei siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino inseriti nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO”.

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