Venerdì la mobilitazione degli studenti bresciani

(red.) Venerdì 7 Marzo 2014 si terrà un corteo autonomo studentesco organizzato dal Kollettivo Studenti in Lotta di Brescia. L’occasione della protesta la mobilitazione nazionale indetta dal network Studut. I giovani bresciani si concentreranno dalle ore 9 in piazza Garibaldi.
Al centro dell’attenzione ci sono molteplici temi: il caro libri e l’aumento degli abbonamenti per i trasporti, aggiunto alle tasse scolastiche obbligatorie e la disoccupazione giovanile sono le questioni più criticate dal movimento studentesco.
La manifestazione è stata presentata in un lungo comunicato stampa diffuso dal Kollettivo. “Martedì 25 Febbraio siamo tornati come Kollettivo Studenti in Lotta a far visita all’assessore provinciale all’Istruzione Peli, che alla data del primo incontro tenutosi il 10 Dicembre aveva promesso di intervenire entro un mese negli istituti in cui le condizioni strutturali erano più precarie, mostrandosi ignaro di molti casi scolastici da noi segnalati e prendendosi l’impegno di andare a verificare di persona. Dopo aver fatto visita al Liceo De Andrè dichiarando la struttura sicura nonostante i numerosi problemi segnalati dai ragazzi, dopo due settimane si è staccato il contro soffitto che non ha contuso fortunatamente nessuno per pura coincidenza. Contro il caro trasporti faremo un presidio il 2 marzo in piazza Vittoria, dove “festeggeranno” un anno di metropolitana. Nonostante la nostra approvazione nei confronti di un’espansione dell’orario serale, voluto ed ottenuto dalle insistenti richieste di Compagni con cui regolarmente collaboriamo; noi Kollettivo Studenti in Lotta avanzeremo la richiesta di uno sconto degli abbonamenti scolastici attualmente di ben 260 euro per la zona 1 e quasi il doppio, 410 euro per la zona 1-2 comprendente poche fermate in più. Oltre ai problemi interni all’ambiente scolastico, non si può rimanere ciechi di fronte alla triste realtà circostante. La disoccupazione giovanile sotto i 25 anni è più del 50% e non ci sono prospettive di cambiamento per questa condizione. Gli studenti che escono dalle scuole superiori inquadrati sempre più in una logica gerarchica, tipica del mondo del lavoro, si trovano a fare i conti con un mondo pronto a sfruttarci con lavori in nero o, bene che vada, con lavori a tempo determinato, che rendono impossibile l’emancipazione e tolgono la dignità del lavoro, rendendo impossibili progetti per il futuro. A tutto questo rispondiamo dalle piazze, intrecciandoci e sostenendo gli altri movimenti di lotta, sostenendo i facchini di Bologna, i No Muos siciliani, il movimento No Tav, gli immigrati che cercano dignità in un Paese che li sfrutta e li ripudia al tempo stesso, i movimenti per il Diritto alla Casa che è un bene primario sempre più usurpato e tutte quelle realtà che si schierano dalla parte degli ultimi. Con la prospettiva di un cambiamento radicale che riprende quindi tutti i temi del 19 Ottobre e ci rilancia verso l’assedio del 12 Aprile di nuovo a Roma”.

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