Rifiuti, M5S: «Anche a Brescia il porta a porta»

(red.) In risposta all’intervista rilasciata dall’assessore di Brescia Gianluigi Fondra al quotidiano cittadino Bresciaoggi in data 21 gennaio ha replicato il Movimento 5 Stelle.
“Apprezziamo il fatto che l’assessore e la sua Giunta vogliano ponderare una scelta- ha detto il consigliere pentastellato in Loggia Laura Gamba -, ma non possiamo non chiederci dove abbiano vissuto negli ultimi decenni.  E così  ci racconta, l’assessore, che ‘dal punto di vista tecnico non ci sono esempi a livello nazionale paragonabili nel passaggio dal sistema a cassonetto ad altro sistema’ “.
Sulla questione rifiuti infatti il consigliere di minoranza la pensa diversamente.  “La stragrande maggioranza dei comuni lombardi – continua la Gamba – è passata da conferimento dei rifiuti con cassonetto al sistema Porta a Porta con l’eccezione dell’ “Anomalia Brescia” nei comuni gestiti da A2A. E non ci venga a dire che nessuna Grande città è passata al porta a porta, quando è evidente che Brescia è l’unica grande città lombarda a mantenere il cassonetto e questa non è ideologia, sono fatti. Persino Bergamo e Milano, che ha qualche milione di abitanti, utilizzano questo sistema e non da ora, non sono sperimentazioni, sono anni e nessuna città che è passata al Pap è poi tornata indietro”.
“Non crediamo che l’assessore sia uno sprovveduto, -conclude la Gamba – bisogna solo aprire gli occhi e non limitarsi a subire le informazioni faziose che propina A2A a tutti i bresciani come abbiamo visto nella imbarazzante commissione ambiente dedicata proprio ai diversi sistemi di raccolta rifiuti. Per questo non è possibile affidare la ricerca e la progettazione del sistema di raccolta rifiuti ad una società come A2A, che per sua natura ha obbiettivi incompatibili con quelli elencati dall’assessore e un evidente conflitto di interessi dovuto alla sua necessità di reperire sempre più rifiuti da Bruciare nel Mostro (l’Inceneritore) e di fare soldi marciando sulla salute dei cittadini. Chiediamo all’assessore Fondra ed alla Giunta comunale, una presa di coscienza, chiediamo di aprire gli occhi, di informare i cittadini bresciani dicendo loro la verità e di non trincerarsi dietro una ingiustificata paura del cambiamento”.

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