Rolfi: «Roma mette in ginocchio il comparto armiero»

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(red.) Ce l’ha soprattutto con il governo Fabio Rolfi, vicecapogruppo della Lega Nord al Pirellone. Secondo il consigliere bresciano partirebbe infatti da Roma la responsabilità burocratiche che stanno mettendo in difficoltà le aziende armiere.
Da settimane i produttori di armi della Valtrompia lamentano i rischi a cui è sottoposto l’intero settore. Fabio Rolfi ha deciso di fare sue le critiche degli armieri e con un comunicato stampa attacca il Governo Letta.
«Si parte dal presupposto – spiega Rolfi – che il settore armiero rappresenta un’importante fonte di esportazioni per la filiera produttiva bresciana, al punto che oltre il 90% della produzione di armi è destinata al mercato estero. Per dare qualche cifra, nella sola Valtrompia, sono concentrate 108 imprese con circa 3000 addetti. Date queste premesse, il recente recepimento da parte del Governo delle nuove direttive Ue in materia, vincola la concessione delle licenze per l’esportazione solo dopo un apposito nullaosta dato un ufficio preposto dal ministero; un provvedimento che, a causa dell’inadeguatezza e della lentezza burocratica dell’apparato centrale, si è trasformato in una mannaia terribile per questo comparto, i cui effetti stanno mettendo in ginocchio l’intero settore produttivo. Il modo in cui Roma infatti ha recepito le direttive Ue, ha ulteriormente peggiorato la già complessa istruttoria aziendale delle pratiche di richiesta che è passata dalle 16 alle attuali 86 pagine, con il risultato di sovraccaricare di ulteriore lavoro gli uffici aziendali. L’effetto di tutto ciò è stato che le esportazioni sono praticamente bloccate dal 30 settembre, con un danno stimato in circa 15 milioni di euro alla settimana Per questa ragione ho voluto presentare una mozione con carattere d’urgenza per chiedere alla Giunta di attivarsi celermente nel sollecitare il Governo nazionale a modificare la normativa di recepimento del regolamento comunitario in questione al fine di ridurre il gravame burocratico sulle imprese armiere lombarde che sta ostacolando l’attività di export con gravi danni economico finanziari che rischiano – conclude Fabio Rolfi – di compromettere la produzione ed il bacino occupazionale».

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