Dalla Lega Nord, interrogazione a Lupi sulla Tav

(red.) Il senatore di Brescia Raffaele Volpi e il collega valtellinese Jonny Crosio ieri cinque dicembre 2013 hanno depositato un’interrogazione a risposta scritta al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Maurizio Lupi, affinchè si interessi della tratta di Tav che interesserà l’area del Basso Garda.
I due parlamentari hanno chiesto che venga attivato immediatamente un tavolo comprendente Il Governo , le Regioni Lombardia e Veneto, gli Enti Locali competenti e le Provincie di Brescia e Verona, al fine di trovare la migliore soluzione per la riprogettazione del tratto in oggetto, che, secondo il progetto preliminare sarebbe di fortissimo impatto sulla zona che andrà a toccare.
A Volpi e Crosio,  non è sfuggito che «il tracciato previsto per la Brescia Padova insiste in parte sul territorio del basso Garda intercettando nel suo percorso aree di grandissimo valore turistico e di agricoltura di pregio e che le opere dirette ed accessorie previste dal progetto preliminare in essere impattano in modo negativo e penalizzante sia sul versante bresciano che su quello veronese di tale territorio creando serie criticità di carattere progettuale, ambientale ed economico». Per questo motivo hanno deciso di rivolgersi personalmente al Ministro Lupi.
Nell’interrogazione Volpi e Crosio sottolineano che «il territorio attraversato, in parte collinare e in parte pianeggiante, è densamente urbanizzato e fittamente coltivato a vigneti di alto pregio (Lugana DOC), presenta un riconosciuto valore sia paletnologico (resti palafitticoli e dell’età del ferro) che storico (i luoghi delle battaglie del 1859), e, inoltre, ospita diversi edifici produttivi, agricoli, manifatturieri, commerciali e turistici».
Secondo i parlamentari leghisti «gli interventi previsti compromettono in modo definitivo le due specifiche e peculiari attività economiche di quell’area, quella turistica e quella agricola, comportando un degrado generale diffuso del paesaggio, sia di quello estetico-percettivo, sia di quello naturalistico-ecologico, con alterazioni morfologiche e idrogeologiche, nonché vegetazionali e floristiche endemiche del fitoclima gardesano».
Volpi e Crosio hanno anche ricordato che «il progetto, nella sua attuale localizzazione, comporta la distruzione irreversibile di oltre il 20 per cento dei vigneti Lugana DOC» sottolineando anche che «tali vigneti non possono essere ripiantati in altre zone adiacenti, sia per il clima, sia per la peculiarità del suolo, costituito da una particolare placca argillosa che si estende per soli 850 ettari ed ha limiti molto precisi; inoltre, il decremento della produzione vinicola salirebbe ad oltre il 30 per cento per tutto il periodo della cantierizzazione. Il progetto comporta pertanto l’eliminazione di numerose aziende agricole, manifatturiere, commerciali, turistiche e agrituristiche, nonché l’eliminazione di edifici residenziali, e di alcune cascine storiche dell’800».
Volpi e Crosio hanno anche rimarcato che «gli Enti Locali, le Associazioni di categoria e le comunità locali hanno già espresso la loro preoccupazione di merito che si rivolge non alla realizzazione dell’opera ma alla mancanza di una indagine di compendio esaustiva sugli impatti economici e sociali per come è stato individuato il percorso e che il progetto preliminare, così come concepito, comporta gravi conseguenze negative sull’economia turistica dell’intera zona che oggi richiama 10 milioni di presenze annue, nonché sul relativo indotto nei comparti del commercio, produzione alimentare, manifatturiera ed altri».
Fino ad ora, dicono nel documento i senatori non è stata trovata positiva interlocuzione, e hanno ricordato al Ministro che nella scorsa legislatura la Commissione Trasporti della Camera ha approvato una risoluzione,il 29 luglio 2010, presentata dal gruppo Lega Nord, che impegnava il Governo pro tempore ad adottare le opportune iniziative per promuovere un tavolo d’incontro tra le amministrazioni statali, regionali e locali interessate, per poter rivedere il tracciato.
Il segretario provinciale della Lega Nord di Brescia, Paolo Formentini, si dichiara soddisfatto dell’iniziativa presa dal Senatore Raffaele Volpi e dal collega Crosio. «E’ obiettivo primario della Lega Nord porsi come interlocutore dei territori e delle popolazioni. E’ ora di dare una risposta ai bresciani perchè se la TAV fosse realizzata come dall’attuale progetto, sarebbero fortemente danneggiati la fiorente produzioni vitivinicola ed il turismo gardesano. La volontà della Lega Nord è quella di concertare con il tessuto economico e sociale locale le migliori soluzioni possibili. Ringrazio il nostro parlamentare bresciano e il collega valtellinese per avere depositato l’interrogazione a risposta scritta».

 

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.