Capriolo, bufera politica sui carabinieri arrestati

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(red.) Un piccolo terremoto con epicentro la caserma dei carabinieri di Capriolo.  La scossa in questione non è però sismica, bensì giudiziaria.
La notizia dei domiciliari a cinque carabinieri della locale stazione di polizia a fatto tremare d’incredulità e scalpore più di un cittadino. Tanto che anche il sindaco Fabrizio Rigamonti è stato sommerso da domande e perplessità.
Il punto dell’indagine che più coinvolge il Comune è quello dei mezzi in dotazione all’ente. Il giallo che vede la Procura indagare sulle auto di privati e del Comune usate dai carabinieri in maniera poco ortodossa- e talvolta incidentate e ripagate dalle casse comunali – per operazioni antidroga, si è infittito. Il primo cittadino nega però che le auto comunali abbiano subito interventi di manutenzione a spese delle casse municipali. «Che io sappia non ci sono stati interventi di manutenzione delle vetture comunali. Solo una riparazione a un’auto della polizia locale, vandalizzata da uno sconosciuto. Se poi qualcuno ha fatto interventi che non doveva fare ne risponderà».
In Comune si attende con una certa apprensione l’evolversi delle indagini. Intanto, della questione, se ne discuterà con tutta probabilità durante il Consiglio comunale previsto per venerdì sera alle 20,30.

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