Piccoli Comuni lombardi, Mottinelli: “Amministrazioni, vittime dell’antipolitica”

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(red.) Nell’assemblea dei Piccoli Comuni della Regione Lombardia, organizzata dal dipartimento preposto in ANCI a Pinarolo Po (PV), si sono trattate le svariate problematiche che sono all’ordine del giorno dei nostri comuni: gestioni associate, unioni, convenzioni, fusioni, destino futuro delle Province.
La numerosa partecipazione degli amministratori ha fatto emergere il disagio dell’essere additati come “casta” e dell’ essere gli unici a pagare il conto della diffusa antipolitica, partendo dal dimezzamento dei consiglieri e assessori fino alla spending review ed all’introduzione del Patto di Stabilità, introdotto anche per i piccoli comuni, a partire dal 2013.
“I comuni usciranno dalle difficoltà amministrative che impedisce loro di dare anche le più semplici risposte, se si metteranno in discussione” afferma il consigliere nazionale ANCI e componente della Giunta Nazionale UNCEM Pier Luigi Mottinelli “senza temere di perdere la propria sovranità. La gestione associata tramite convenzioni ed unioni è un’opportunità che va colta, senza paura di considerare anche la fusione, qualora sia maturata la possibilità tra le diverse comunità. L’esperienza della Valle Camonica (Comunità montana composta da 41 comuni, con sette unioni e  un Bacino Imbrifero Montano) è emblematica dall’esigenza di semplificare. Va messa in agenda  un lavoro che metta al centro i servizi da erogare ai cittadini, nel rispetto dei principi di efficienza, efficacia ed economicità”.
Inoltre l’incontro ha permesso di affrontare il tema del mercato della concorrenza oggi in capo alle Province.
“La comunicazione dell’On. Mauro Guerra, responsabile dei Piccoli Comuni a livello nazionale di un prossimo D.L. su iniziativa del Governo per conto del Ministro Graziano Del Rio” continua il bresciano Pier Luigi Mottinelli, Consigliere Nazionale ANCI, “sembra ricalcare le decisioni del precedente Governo: elezione di secondo livello, competenze ridotte, attorno ai settori, edilizia scolastica, viabilità, trasporti e ambiente. Vedremo. Quello che è certo è che dobbiamo uscire da una fase di indeterminatezza che nuoce alle amministrazioni comunali. Le Province hanno una loro funzione e non possono essere date in pasto all’opinione pubblica, come prima successe alle Comunità Montane per tacitare il sentimento di antipolitica, mentre Parlamento e Regioni sono sempre in attesa di riforme  che non arrivano mai. Serve un disegno complessivo che spero sia contenuto nella prossima iniziativa del Governo.”

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