Cè: “A Brescia il solito esercizio di vanagloria dei governatori delle Regioni”

(red.) “Abbiamo assistito a Brescia all’ennesimo esercizio di vanagloria dei governatori Formigoni, Zaia e Cota; peccato sia mancato un minimo di senso della realtà e di autocritica rispetto alla situazione di grave crisi sociale ed economica che attanaglia anche Lombardia, Piemonte e Veneto”.
E’ il commento dell’onorevole Alessandro Cè,  presidente del movimento Lombardi VERSO NORD, dopo il dibattito di sabato 15 settembre alla festa della Lega Nord.
“Sembra di assistere alle parate di fascisteggiante memoria”, scrive Cè in una nota, “nelle quali, al posto dei carro armati di cartapesta, i governatori enunciano sterili statistiche non confortate da dati reali. La realtà, al contrario, è molto grave: le regioni sono diventate, sotto molti aspetti, una fotocopia in negativo dello stato centrale con sperpero enorme di denaro dei contribuenti offrendo servizi di scarsa qualità. Basti pensare che, negli ultimi dieci anni, il costo della sanità si è quasi raddoppiato mentre si susseguono scandali che coinvolgono assessori, consiglieri regionali e dirigenti pubblici che fanno intuire a chiunque la causa di questa esplosione della spesa pubblica”.
Per Cè, dunque, nell’incontro alla Fiera di Brescia ci si sarebbe aspettati un po’ più di autocritica ed una riflessione sul fallimento dell’azione dei governatori del nord sul tema della questione settentrionale e della riforma federalista. “Certo è contata anche la condiscendenza della stampa, così come l’inconsistenza delle opposizioni nei rispettivi consigli regionali a consolidare lo strapotere, ad esempio, in Lombardia di Formigoni e della Compagnia delle Opere. Ma, quello che stupisce ancora di più, è l’asservimento e la connivenza con le logiche di dominio della Lega Nord sul cui appoggio si esalta la “dittatura formigoniana”; un partito, la Lega Nord, nato per il cambiamento e che ora è diventato la stampella della conservazione.
Personalmente credo e spero che questa pessima parentesi della politica italiana sia al capolinea. Ora è tempo di ridare speranza e il futuro passa attraverso la credibilità, la correttezza, la coerenza, la concretezza, la cultura e la competenza di donne e uomini lontani anni luce dai facili populismi e dalla becera propaganda”.

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