Disservizi postali, mozione Udc in Consiglio regionale

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(red.)  L’Udc in Regione prende posizione contro “il processo di razionalizzazione e le chiusure degli uffici postali” operato da Poste Italiane Spa e chiede “un intervento immediato da parte di Regione Lombardia”.
I Consiglieri regionali centristi hanno messo nero su bianco una denuncia dettagliata “delle modalità con cui Poste Italiane opera questi tagli e di tutti i disagi che stanno subendo e subiranno i cittadini, soprattutto anziani, dei piccoli comuni” e hanno presentato una mozione che sarà discussa domani, martedì 7 febbraio, durante la seduta del Consiglio Regionale.
“Nel dispositivo”, ha spiegato il Capogruppo centrista, il bresciano Gianmarco Quadrini, “chiediamo a Regione Lombardia di attivare un confronto con Poste Italiana, affinché ottenga atti concreti volti a garantire l’erogazione di servizi destinati alle piccole comunità e ai quartieri periferici”.
La mozione, sottoscritta anche dai Consiglieri Valerio Bettoni ed Enrico Marcora, impegna inoltre il Presidente e la Giunta regionale “a stipulare con Poste Italiane, analogamente a quanto fatto da altre regioni, un protocollo d’intesa per attivare un piano di istallazione nei piccoli centri degli ATM Postamat, le apparecchiature automatiche che permettono di effettuare numerose operazioni anche fuori dagli orari di apertura”.
“Regione Lombardia”, ha sottolineato Quadrini, “è da anni impegnata nelle politiche di rilancio dell’economia della montagna e nel contrasto allo spopolamento di questi territori, che costituiscono una parte importante della nostra regione, nonché nella mission di rendere più vivibili le zone cittadine periferiche, per questo deve attivarsi immediatamente nei confronti di Poste Italiane per assicurare ai cittadini servizi indispensabili, che rivestono anche un significativo ruolo di rilevanza sociale”.
Il Consigliere bresciano ha infine stigmatizzato “le modalità con cui Poste Italiane ha deciso di chiudere nel periodo natalizio decine di uffici postali in molte province lombarde, in particolare Milano, Como, Brescia e Varese” e anche per questo chiede un intervento di Regione Lombardia “per ottenere da Poste Italiane, società di proprietà del Ministero dell’economia che solo lo scorso anno ha ricevuto dallo Stato circa 300milioni di euro per assicurare la fornitura dei loro servizi, una maggiore concertazione e condivisione delle scelte con gli amministratori locali e i corpi intermedi coinvolti”.
“Bisogna infine segnalare”, ha concluso Quadrini, “che per molte realtà l’Ufficio Postale è un servizio fondamentale alternativo alla mancanza di sportelli bancari, soprattutto alla luce del Decreto Salva Italia che impone di non erogare pagamenti in contanti delle pensioni superiori ai 1000 euro e per questo è necessario che Regione Lombardia si faccia urgentemente parte attiva per risolvere questi problemi”.

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