Acli Om Iveco: “Unità sindacale, ricominciare dalla Fiat”

(red.) “Negli ultimi anni, il circolo Acli Om-Iveco non ha mancato di manifestare rammarico e contrarietà sulla divisione sindacale. Viceversa, come rappresentanti aclisti di fabbrica, abbiamo apprezzato la scelta unitaria di cgil-Cisl e Uil di promuovere uno sciopero generale (di 3 ore il 12 dicembre 2011, che a Brescia ha visto però divise le sigle di Cgil e Cisl), con lo scopo di chiedere al governo in carica aggiustamenti alla manovra economica appena varata affinché questa non penalizzasse e tartassasse i ceti più deboli ed indifesi”.
Lo scrive, in una nota, il Coordinamento circolo Acli Om Iveco di Brescia.
“Ci auguriamo”, prosegue il comunicato sindacale, “che la ritrovata concordia non resti un episodio, ma costituisca uno stimolo a riflettere nuovamente sull’unità dei lavoratori ad iniziare dalla Fiat,ovvero dal luogo simbolo della lacerazione sindacale che non ha saputo arginare lo strapotere di Marchionne”.
“Il coordinamento del circolo Acli Om-Iveco sprona ed incoraggia Fim-Fiom-Uilm a riassaporare il gusto dello stare insieme quale unica garanzia per riqualificarsi forza contrattuale credibile ed autorevole; magari ad iniziare dal confronto su quel “progetto fabbrica Italia” più volte evocato dall’amministratore delegato italo-canadese e  mai presentato alle controparti sindacali”.
“Sarebbe”, conclude la nota, “la prima vera occasione di parlare, a ranghi compatti, sulla missione dei singoli  stabilimenti, sugli investimenti per la ricerca, sulla progettazione e lancio di nuovi modelli e sui volumi produttivi: tutto ciò per conoscere il futuro della Fiat e di migliaia di lavoratori ad essa, direttamente o indirettamente, collegati”.