Berlusconi citato in giudizio a Brescia

(red.) Cinquecento mila euro. Questa la somma chiesta dal procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per le sue dichiarazioni contro i magistrati della procura meneghina che indagavano a suo carico per corruzione in atti d’ufficio nell’ambito del fascicolo “Mills”, l’avvocato inglese coinvolto nei processi sulle tangenti alla Gdf e All Iberian.
Il procuratore, assistito dagli avvocati Vitale e Manerba, ha citato il premier, rappresentato dai legali Roscioli, Lepri e Giebelmann, davanti al Tribunale di Brescia chiedendogli la stessa cifra che per l’accusa versò all’avvocato Mills: 500mila euro.
La notizia viene riportata da Giornale di Brescia. Le accuse di “inerzia”  e di “pervicace volontà accusatoria” formulate da Berlusconi alla Procura milanese, insieme alla invettiva lanciata dal presidente del Consilgio sill”uso politico della giustizia” hanno spinto Robledo, all’epoca contitolare del fascicolo penale a carico del presidente del Consiglio per corruzione in atti d’ufficio, a chiedere il risarcimento.
Per il procuratore le accuse lanciate  dal premier sono infondate e diffamanti. Di qui la causa civile approdata al Palagiustizia di via Lattanzio Gambara.
Il premier ha invocato il diritto dei parlamentari a non essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse nell’esercizio delle loro funzioni, punto sul quale il giudice si è riservato una decisione.

 

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