Castegnato, amministratori in piazza contro i tagli

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(red.) La Giunta comunale di Castegnato (Brescia) aderisce alla giornata di protesta indetta dai piccoli comuni contro la manovra finanziaria ed informa i cittadini sulle ricadute a Castegnato.
L’Anci, Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, ha invitato tutti le amministrazioni alla mobilitazione contro le decisioni del Governo che, si legge in una nota, “penalizzano pesantemente i comuni e mettono a repentaglio l’erogazione di servizi essenziali per i cittadini”.
“I comuni italiani hanno dimostrato di essere uno dei comparti più virtuosi relativamente alla gestione della finanza pubblica avendo tenuto sotto controllo la spesa, in particolare mantenendo inalterata la spesa corrente”, ma, viene aggiunto, “il Governo persiste nell’adottare provvedimenti economico-finanziari senza un confronto serio con i comuni, provvedimenti che risultano inadeguati rispetto alla complessità e straordinarietà delle emergenze che il Paese si trova ad affrontare”.
L’amministrazione di Castegnato spiega di non avere “debiti che non siano totalmente coperti da disponibilità immediate: una parte dei creditori del comune è stata sino ad ora pagata nel 2011 per oltre 700mila euro”.
“Abbiamo ancora da pagare opere e servizi per circa 670mial euro”, spiega una nota del comune dell’Ovest bresciano che aggiunge che “i soldi li abbiamo: la liquidità del comune di Castegnato a fine agosto 2011 è di 2.443.000 euro, abbiamo un avanzo di amministrazione di  313mila euro che non possiamo di fatto spendere”.
“I trasferimenti dallo Stato al comune di Castegnato per l’ anno 2010”, viene spiegato, ammontano a 1.236.545 euro”, mentre i “tagli certi agli stessi trasferimenti dallo stato al comune di Castegnato dall’anno 2011  ammontano a 1.066.545 e 170.000 euro e i trasferimenti dallo Stato al Comune di Castegnato dall’anno 2012 a 886.545 e 180.000”.
“Da individuare”, prosegue al nota, “gli ulteriori tagli che partono dal 2012 a seguito della recente manovra governativa per la quale tutti i Comuni protestano”, mentre sono “da valutare le conseguenze dell’eventuale mancato rispetto del Patto Stabilità” e “da considerare eventuali nuove entrate a seguito del federalismo fiscale”.
“Fino ad ora”, ribadisce la nota dell’amministrazione, “il comune di Castegnato ha sempre rispettato il Patto di Stabilità: vincoli alle spese stabiliti dallo Stato, anche in presenza di disponibilità economiche; non abbiamo ridotto gli interventi nei servizi essenziali: sociale e scuola in particolare”, ma viene anticipato, “per l’anno 2011, molto difficilmente riusciremo a rispettare il Patto di Stabilità in quanto abbiamo pagato una parte dei creditori che hanno eseguito opere e servizi per il Comune e non ci sono (ancora) state le entrate preventivate, derivanti da oneri di urbanizzazione, cessione di aree, ecc”.
“Ad oggi lo “sforamento del Patto” è di circa 500 mila euro e non abbiamo pagato tutti i fornitori. L’importo”, viene spiegato, “potrebbe ridursi in ragione di entrate da qui a fine anno”, ma, se non si rispetta il Patto di Stabilità, “il comune non può stipulare mutui e fare assunzioni, le indennità degli amministratori sono ridotte del 30% e i trasferimenti dallo Stato al Comune sono ridotti del medesimo importo dello sforamento del Patto”.
“Va da sé”, aggiunge la nota dell’amministrazione,” che se così fosse, il bilancio del comune per l’anno prossimo verrebbe drasticamente falcidiato con la necessità inderogabile sia di ricercare nuove entrate (addizionale Irpef, aumento tariffe e servizi, ecc.) sia di tagliare anche parte dei servizi essenziali”.
Il Comune di Castegnato scende dunque in piazza per protestare “con tutti comuni d’Italia e sollecita il Governo ed il Parlamento a rivedere il Patto di Stabilità e ad assumere decisioni condivise che consentano ai Comuni di avere le risorse per amministrare e dare risposte ai cittadini.

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