Caduta dall’alto, prima causa di morte sul lavoro

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(red.) E’ la prima causa di morte rilevata negli ambienti di lavoro ordinario. E a confermarlo sono i dati dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre: nel primo trimestre 2014 delle 93 vittime rilevate ben il 31, 2 percento è deceduto proprio in seguito ad una caduta dall’alto.
La cronaca di questi ultimi giorni purtroppo, poi, non fa che confermare la drammatica tendenza: il 1 luglio a Lusia in provincia di Rovigo un 72enne svolgendo dei lavori di ristrutturazione di una casa di proprietà di un’anziana, ha perso la vita dall’impalcatura esterna all’abitazione ed è morto sul colpo precipitando da un’altezza di 5 metri. Un altro incidente il 25 giugno a Roma: mentre stava lavorando su un’impalcatura di un palazzo un operaio è precipitato nel vuoto da più di dieci metri d’altezza: è morto sul colpo. E ancora il 3 luglio è deceduto nel trevigiano il manutentore che nei giorni scorsi si era procurato un grave trauma cranico, cadendo rovinosamente mentre era intento a tagliare una siepe. Dopo 10 giorni di agonia è morto. Ed è stata fatale anche la caduta da un’altezza di circa due metri per LotfiHmida, 46enne di origine tunisine: il 26 giugnostava sistemando alcune travi quando, è scivolato cadendo rovinosamente, l’incidente è avvenuto all’interno di un’azienda di Pozzaglio, comune sul confine cremonese a 9 km da Pontevico (Brescia).
Episodi gravissimi e drammatici che pongono sotto i riflettori l’emergenza sicurezza nei luoghi di lavoro e che rendono inaccettabile il disinteresse che spesso regna sovrano in alcuni cantieri o altri luoghi di lavoro in cui c’è chi rischia la vita quotidianamente svolgendo la propria attività professionale.
Le misure preventive da adottare nei lavori in quota non devono mai essere sottovalutate neppure quando si tratta di attività svolte ad altezze contenute. Anzi, spesso, queste sono le situazioni che risultano più critiche da svolgere in sicurezza, complice proprio la sottovalutazione del rischio.
Tra le principali cause di tante tragedie e di tanta disattenzione ci sono in molti casi la scarsa informazione e formazione di chi opera; talvolta, poi, nelle realtà più “piccole”, a subire gli infortuni sono gli stessi datori di lavoro.
Ma la vera protagonista delle scene che precedono le disgrazie è la mancatapredisposizione di sistemi di accesso e vincolo per effettuare i lavori in quota negli edifici e nelle strutture in genere.
In molti casi il lavoratore, che pure indossa l’imbracatura di sicurezza, non ha modo di vincolarla. E’ fondamentale, quindi, che i progettisti e i proprietari degli edifici prevedano sempre idonei sistemi di sicurezza (spesso costituiti da semplici occhielli o dalle cosiddette “linee di vita”) da installare in fase di realizzazione degli edifici o durante ristrutturazioni a garanzia di chi, successivamente, effettuerà lavori di manutenzione.
E’ quindi indispensabile investire sulle attività di prevenzione, tra cui la formazione dei lavoratori, senza trascurare l’importanza delle attività di controllo da parte di enti preposti.

 

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