Incidente Baviera, barella a – 430 metri

(red.) Nella grotta Riesending-Schachthöhle, in Baviera, proseguono le manovre del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) di Lecco, Brescia, Bergamo, Como e Milano, in collaborazione con i servizi di soccorso speleologico austriaco, svizzero, tedesco che sono stati raggiunti dagli speleosoccorritori provenienti dalla Croazia che da giorni garantiscono il presidio ad ingresso grotta.
La barella ha superato il complesso meandro di 250 m a quota -430m e la cascata che ostacolava il cammino dei soccorritori. Dopo il passaggio è stato possibile ristabilire le comunicazioni, prima impedite dalla cascata stessa. Si trovano ora alla base del Pozzo Nirvana, profondo 40 m. Nelle prossime ore è prevista una pausa, durante la quale medico e infermieri che assistono l’infortunato lo faranno riposare e ne valuteranno le condizioni.
Sono complessivamente 109 i tecnici del CNSAS di , organizzati su più turni di lavoro, accorsi sulle montagne bavaresi per portare soccorso ad uno speleologo infortunatosi alle 01:30 dell’ 8 giugno alla profondità di -980 m nella più grande grotta della Germania.
A seguito della richiesta del Soccorso Alpino Bavarese e del Governo Federale Tedesco, ma soprattutto grazie al sostegno garantito dal Dipartimento della Protezione Civile Italiano, è stato possibile accettare la richiesta di soccorso e autorizzare i tecnici del CNSAS a partecipare all’intervento di soccorso.
E’ stato applicato infatti anche a questo intervento straordinario all’estero il D.P.R. 194/2001 che garantisce a tutti i volontari la conservazione del posto di lavoro e il rimborso delle spese vive sostenute per il viaggio e nel corso dell’intervento.
Anche dopo l’attivazione dei speleosoccorritori del CNSAS, il Dipartimento di Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha continuato a svolgere un efficace lavoro di collegamento fra i servizi di soccorso e le istituzioni coinvolte sia in Italia che in Baviera.

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