Incidente in Baviera: sul posto speleologi italiani del Cnsas

(red.)  Dopo quattro giorni dall’incidente il Governo Federale Tedesco chiede aiuto al Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico per tentare di salvare l’uomo ferito nella grotta Rienseding – Schachthöhle a quasi mille metri di profondità.
A seguito della richiesta del Soccorso Alpino Bavarese e dei contatti tra il Dipartimento diProtezione Civile Italiana, il Governo Federale Tedesco e la Protezione Civile Tedesca è stato richiesto formalmente, ai sensi del D.P.R. 194/2001, l’intervento del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (Cnsas) per organizzare l’evacuazione dello speleologo tedesco infortunatosi gravemente quattro giorni fa a meno 980 m di profondità nella grotta Riesending-Schachthöhle.
All’ 1,30 di domenica 8 giugno lo speleologo è stato gravemente ferito dalla caduta di massi mentre si calava sul fondo della grotta più profonda della Germania. Uno dei suoi compagni è riuscito a guadagnare l’uscita della grotta e a dare l’allarme impiegando circa 13 ore per percorrere i circa 3500 m di pozzi, cunicoli e strettoie che separavano il luogo dell’incidente dall’esterno.
Nelle ore successive il Bergwacht Bayern (Soccorso Alpino Bavarese), ha richiesto l’aiuto del Cnsas chiedendo al governo bavarese di attivare gli accordi internazionali di mutuo soccorso in essere fra Italia e Germania. Nel frattempo il Cnsas ha messo in stato di preallarme squadre di speleosoccorritori in tutto il paese ed ha inviato subito una ridotta task force di tecnici di soccorso speleologico per supportare l’organizzazione dei soccorsi ed intervenire in situazioni di emergenza.
Già quattro squadre italiane sono entrate in azione nelle scorse ore per risolvere situazioni particolarmente urgenti. Fra l’altro, una squadra italiana è riuscita per prima a portare sul ferito un medico del Cnsas specializzato in soccorso medicalizzato in ambiente ostile e ad aiutare un medico austriaco che era rimasto bloccato a -700 portando anch’esso sul ferito. Il recupero si presenta particolarmente complesso principalmente per l’eccezionale profondità in cui è avvenuto l’incidente e per le difficoltà di progressione: ai tecnici saranno necessarie diverse ore per percorrere il tragitto per raggiungere il ferito.
Sono una ventina i tecnici di soccorso speleologico impegnati in questi giorni in Baviera, appartenenti alla IX Delegazione Lombarda del CNSAS. Provengono da Milano, Como, Brescia e Bergamo. Rino Bregani, milanese, è stato il primo medico a raggiungere il ferito all’interno della grotta di Riesending-Schachthöhle, nei pressi di Brechtesgaden, in Germania, e a praticare le prime cure allo speleologo infortunato; è rimasto in grotta per ben 85 ore consecutive, un dato che rileva non solo l’eccezionalità dell’operazione, avvenuta a 980 metri sotto terra, ma anche la preparazione tecnica e fisica necessaria per affrontare interventi simili. Sono presenti anche il medico bresciano Corrado Camerini, specializzato nel soccorso sanitario speleologico, con una lunga esperienza in questo ambito, e Roberto Corti, comasco, tecnico e responsabile nazionale del settore speleologico del CNSAS. I mezzi e le strumentazioni tecnologiche portate sul posto, a disposizione del gruppo italiano, sono di grande aiuto per il coordinamento e la gestione dell’intervento.

 

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.