Via Luzzago, controlli a nonna e nipote straniere

Alcuni sostenitori della lista CittadiniCittadine sarebbero intervenuti in loro difesa: da qui sarebbe partita una discussione accesa con la polizia di stato.

(red.) Aggrediti verbalmente dalla Polizia di Stato per aver interferito in un controllo su nonna e nipote.
Questo, in sintesi, il fatto denunciato dalla Lista CittadiniCittadine per la Circoscrizione (riconosciuto come partito, visto che si è presentato alle  ultime due amministrative a Brescia). In una nota, il referente Francesco Catalano racconta che nel pomeriggio di lunedì 21 gennaio una pattuglia della Polizia di Stato ha fermato in via Luzzago a Brescia, per controlli, una bambina di circa 10 anni accompagnata dalla nonna, lungo il percorso di ritorno da scuola verso casa. Alcuni sostenitori della lista, due donne e un uomo, che conoscono da anni le persone fermate e che si trovavano casualmente sul posto, hanno chiesto dune delucidazioni alla signora ed alla nipotina.
“A questo punto, l’agente di Polizia maggiormente impegnata nelle verifiche (si scoprirà dopo trattarsi di un’ ispettrice) infastidita dall’attenzione sollevata, ha provveduto immediatamente a chiamare altre tre pattuglie a sostegno della propria azione, intavolando un’accesa discussione con le persone presenti intervenute a sostegno della nonna e della giovane nipote. La discussione si concluderà con toni estremamente accesi da parte dell’Ispettrice di Polizia”. Quest’ultima se ne sarebbe andata  esclamando “vado via altrimenti faccio andare le mani” indirizzata alle donne solidali presenti.
“Riteniamo l’atteggiamento dell’Ispettrice di Polizia grave e inaccettabile; la sua frase è una chiara minaccia riferita alle persone intervenute.La scelta di fermare per controllo documenti una bambina al ritorno da scuola accompagnata dalla nonna che le reggeva lo zaino rosa ci sembra un atto gravemente intimidatorio ed un modo di operare razzista, dato atto che le persone fermate hanno la pelle un po’ più scura e la nonna vestiva gli abiti tipici del proprio paese d’origine, il Montenegro”.
Secondo il partito, si tratterebbe di un disservizio della Polizia. “Non ci risulta sia abitudine della Polizia controllare i documenti ai bambini e relativi accompagnatori quando escono da scuola, o almeno a quelli di pelle bianca.Chiediamo che il personale della polizia di stato, retribuito con le nostre tasse, venga utilizzato per servizi utili alla collettività e non per esercitare controlli intimidatori specialmente sui bambini; chiediamo inoltre che il Questore chiarisca e chieda scusa per il comportamenti di suoi sottoposti arroganti, prepotenti e che si permettono di minacciare le persone per strada”.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.