Truffa on-line sulle case per le vacanze: arrestato bresciano

(red.) E’ finito nei guai, insieme ad altre persone, un giovane commerciante bresciano, accusato di avere ordito una truffa online ai danni di ignari clienti che versavano caparre per prenotare case (inesistenti) per le vacanze.
A scoprire il raggiro i carabinieri di Numana e della Compagnia di Osimo che hanno poratto a termine l’operazione intitolata “Tutto Truffa”.
L’associazione criminale, che operava oltre che nelle Marche, anche in Piemonte, in Umbria e nel Lazio, era composta da nove persone: due di esse sono state sottoposte a fermo di polizia Giudiziaria, le altre sette sono state invece deferite in stato di libertà.
Ad insospettire i Carabinieri nello scorso agosto, fu l’approfondimento su alcuni annunci, pubblicati su noti siti web specializzati nelle contrattazioni commerciali, che pubblicizzavano l’affitto di appartamenti (in realtà inesistenti) nel centro turistico di Numana.
Dalle truffe portate a termine emerse fino ad ora la banda è riuscita ad incassare 6mila euro di soli anticipi versati sulle carte di credito prepagate, raggirando circa una ventina di persone.
I due fermati, in carcere a Montacuto, considerati le menti e i capi dell’organizzazione, sono accusati di truffa, frode informatica, falsità materiale in scrittura privata, uso d’atto falso, sostituzione di persona. Si tratta di B.A., 29enne bresciano residente a Pedaso (Fermo), e un altro commerciante, S.W.G., 29enne di Torino domiciliato a Civitanova Marche (Macerata), entrambi già noti alla giustizia.
Deferitei in stato di libertà per gli stessi reati, altri soggetti della banda: S.M.D., nato a Moncalieri (TO), Cl. 1975, residente in Pedaso (FM), celibe, nullafacente, pregiudicato; A.L., nata a San Benedetto del Tronto (AP), Cl. 1976, residente in Pedaso (FM), nubile, commerciante, pregiudicata e R.B., nata in Albania, Cl. 1989, residente a Civitanova Marche (MC), nubile, nullafacente, incensurata, risultata in regola con il permesso di soggiorno.
Questi ultimi e i due in carcere avevano architettato con altre persone un’ulteriore raffinata truffa, fingendosi dipendenti di una società satellite della Sorgenia, azienda fornitrice di energia elettrica, redigendo circa 3.700 nuovi contratti con ignari utenti residenti in Piemonte e in Umbria. Il raggiro ha consentito loro di incassare provvigioni per oltre 326mila euro.

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