Brescia, didattica in primo piano con l’EaS

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    (red.) Il 25 ottobre 2019 Brescia tornerà ad essere la capitale della didattica e dell’educazione. Centinaia di insegnanti, dalle diverse regioni italiane, si incontreranno nella Sala Conferenze di Santa Giulia (via Piamarta 4) per la sesta edizione dell’EaS (Essere a Scuola) Day. La Giornata di studio, organizzata dal Centro di Ricerca sull’Educazione ai Media, all’Innovazione, alla Tecnologia (CREMIT), l’Università Cattolica di Brescia – Formazione permanente, l’Editrice Morcelliana Scholé, la Fondazione Cogeme onlus, la Fondazione Brescia Musei, rifletterà sul tema “Un’idea di Scuola”. L’obiettivo: portare a una risoluzione felice la contrapposizione tra due paradigmi antagonisti, quello “del capitale umano”, economicistico e orientato all’efficienza e alla produzione, e quello “dello sviluppo umano”, preoccupato invece della promozione dell’uomo e delle libertà personali. EAS (Episodi di Apprendimento Situato) è il nome del metodo didattico per costruire e gestire la lezione per cui l’Università Cattolica è nota in tutta Italia. Spiega il suo ideatore Pier Cesare Rivoltella, direttore del CREMIT e docente di Didattica generale e Tecnologie dell’istruzione: «Si tratta di un’innovazione didattica valida dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di II grado, dall’Università a tutti i contesti formativi. Si fonda sui nuovi principi dell’apprendimento indicati dalle neuroscienze (ripetizione, esperienza, imitazione…), coniugando la centralità dell’insegnante al protagonismo e all’autorialità degli studenti».

     

    Dunque un’idea precisa di scuola: «Una scuola del fare – continua Rivoltella – improntata ai metodi attivi, costruita sul protagonismo dello studente. Le tecnologie digitali non sostituiscono tutto il resto, in questa scuola, ma di certo rappresentano per l’insegnante un valore aggiunto in quanto macchine espressive a disposizione degli studenti. La scuola in cui si lavora per EAS è una scuola in cui l’insegnante parla meno e parla dopo. Non si fa lezione in modo tradizionale: si ricerca insieme e l’insegnante critica, commenta, riconduce le esperienze alla teoria. Infine, la scuola che lavora per EAS è una scuola in cui la valutazione è formatrice. Vuol dire che non serve a sanzionare, ma a far imparare dagli errori e che, se ci si prova, non si riesce a distinguere quando l’insegnante valuta da quando fa didattica, perché la valutazione punteggia l’intera mattinata scolastica e rappresenta di sicuro il momento in cui con più efficacia si riesce ad agire sugli apprendimenti». Durante la Giornata di studio, avverrà la premiazione del “Concorso EAS”, che quest’anno ha per tema la Carta della Terra. Un documento di respiro internazionale adottato dalla Fondazione Cogeme Onlus come una sorta di mission culturale ed educativa e che, non a caso, anche a fronte della collaborazione pluriennale con l’EaS Day, sarà oggetto di un laboratorio ad hoc. Saranno
    premiati i tre migliori EAS per le categorie: Infanzia, Primaria e Secondaria di primo e secondo grado. Nella mattina, oltre a Pier Cesare Rivoltella, interverranno i docenti Antonio Borgogni, Roberto Diodato, Giuseppe Lupo su tre aspetti fondamentali per costruire “Un’idea di scuola”: corpo, percezione, racconto. Nel pomeriggio si terranno invece i laboratori, importanti per sperimentare e vedere calata nella pratica la metodologia EAS. Il convegno nazionale si svolge da 5 anni a Brescia perché è una delle provincie con il maggior numero di scuole che hanno adottato questo metodo pilota, raccontato e diffuso dai testi di Morcelliana-Scholé. La casa editrice pubblica anche la rivista mensile “EAS – Essere a Scuola”, diretta da Rivoltella.

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