Roccafranca, successo per l’operazione anti-bracconaggio

(red.) Il nome sembra scherzoso eppure “Operazione Paperopoli” eppure le conseguenze giudiziarie per i cacciatori coinvolti potrebbero essere molto serie. Continua senza sosta l’attività del Nucleo Guardie Venatorie del Wwf Lombardia in difesa della fauna selvatica: un impianto di cattura illegale per anatidi è stato individuato presso un appostamento fisso di caccia autorizzato (localmente denominato Sgauss) nel Comune di Roccafranca (Brescia). L’intervento svolto congiuntamente agli Agenti della Polizia Provinciale di Brescia, pochi giorni prima della chiusura della caccia, ha permesso anche il sequestro di 16 anatidi detenuti illegalmente.
 “E’ il decimo impianto di questo tipo che scopriamo nel bresciano” spiega Antonio Delle Monache coordinatore Guardie Wwf Lombardia “ Il sistema sfrutta la tendenza gregaria delle anatre selvatiche; la presenza di richiami vivi attrae individui selvatici che rimangono imprigionati in gabbioni predisposti all’uopo.” In questo caso le Guardie hanno controllato tutti i richiami detenuti, che risultavano privi degli anelli inamovibili che ne attestano la nascita in cattività. “Le anatre sequestrate (alzavole, marzaiole, codoni e fischioni) appartengono tutte a specie la cui detenzione è possibile solo a patto che siano nate in cattività. La mancanza di anelli idonei e la gabbia di cattura dimostrano l’attività illecita”.
Il cacciatore è stato detenunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brescia e multato anche amministrativamente per l’utilizzo di richiami non autorizzati.
Dopo una decina di giorni di degenza presso il Centro Recupero Animali Selvatici di Vanzago (Milano) gestito dal Wwf Italia, anche in attesa della chiusura della caccia, , le anatre sono state liberate presso l’Oasi di protezione Lago Boscaccio nel Comune di Gaggiano (Milano).
“Le anatre erano in perfette condizioni e possono ora riprendere la loro vita in libertà. Sono state tutte inanellate dagli ornitologi dell’Ispra e ciò ci permetterà di conoscerne gli spostamenti se riprese: due esemplari di alzavola, sequestrati sempre nel bresciano nel 2011, sono state ricatturate una in Danimarca ed una in Russia a dimostrazione della loro selvaticità”.

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