Darfo, al via il progetto contro il cyberbullismo

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(red.) Nuova tecnologia, nuove violenze. Sempre più diffuse, queste forme di prepotenza e maltrattamenti si leggono sulle pagine “social” ad opera di ragazzi che, qualche volta inconsapevolmente, incorrono addirittura in reati penali.
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Il fenomeno del cyberbullismo è in ampia espansione e la globalizzazione non distingue le aree periferiche da quelle cittadine. Per questo, come Amministrazione Comunale abbiamo sentito la necessità di proporre, all’interno del Progetto Famiglia, momenti educativi e informativi, per accompagnare i ragazzi in questo difficile percorso».  Questa la dichiarazione di Luigina Gaioni, Assessore alle Politiche Sociali di Darfo Boario Terme, nella provincia di Brescia.
Questo progetto intende, secondo le indicazioni dell’Assessore, coinvolgere tutti gli attori del cammino educativo dei ragazzi, stimolando una nuova consapevolezza che conduca ad agire comportamenti corretti.
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Se i ragazzi usano impropriamente gli strumenti informatici, i genitori devono adottare approcci educativi che, con il linguaggio dei ragazzi, possa frenare il fenomeno attraverso momenti pedagogici. Ma per fare questo, gli adulti devono conoscere gli strumenti stessi e riconoscerli come pericolosi se non presidiati», continua Gaioni, «per questa ragione, oltre agli incontri con i ragazzi, abbiamo pensato ad un incontro dedicato a tutti gli adulti, ma in particolar modo a genitori, educatori, insegnanti».
Ospiti dell’incontro di venerdì 29 novembre alle ore 20,30 al Centro Congressi- esperti del mondo della psicoterapia, dell’informatica e del diritto, per fondere conoscenze in ambiti diversi ed affrontare il tema nella sua complessità. Due relatori, nella giornata successiva, cioè sabato, incontreranno, i ragazzi dell’Olivelli per un approfondimento. Nelle tematiche legate agli aspetti legali saranno guidati dal Davide Costa della Polizia Postale bresciana, mentre Domenico Gerocitano della Questura di Brescia introdurrà ad un uso positivo e propositivo di Internet, risorsa del futuro. La questura è coinvolta su più fronti; nei prossimi mesi 5 ragazzi dell’Olivelli parteciperanno ad un corso di formazione in Questura a Brescia e diventeranno, poi, formatori di compagni di Istituto e dei genitori.
Il Dott. Facchinetti, psicologo e psicoterapeuta, invece, terrà due incontri ai ragazzi della scuola media, proprio per una azione di prevenzione della problematica, fin dai primi approcci in rete. La “rete”, questa volta quella educativa, si sta dunque muovendo per offrire un valido supporto alla prevenzione di preoccupanti manifestazioni di violenza che mostrano facce nuove e, spesso sconosciute.
Una rete che va dal Comune alla Polizia Postale, dalla Questura alle scuole, ai genitori, al Terzo settore, per rendere più forte e partecipe il territorio e offrire risposte adeguate ad un mondo che sta cambiando.

 

 

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