Agricoltura, al via la campagna assicurativa di Condifesa

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(red.) Una scelta dettata da lungimiranza imprenditoriale per salvaguardare il reddito delle aziende agricole dai pericoli sempre più insidiosi di un clima in costante fase di evoluzione e cambiamento. Queste le parole con le quali il presidente del Condifesa di Brescia, Giacomo Lussignoli, ha dichiarato ufficialmente aperta la campagna assicurativa 2013 per i raccolti agricoli. Si tratta di un momento che assume sempre particolare rilevanza nel corso dell’annata agraria: basti pensare che il Consorzio di Difesa Colture Intensive di Brescia rappresenta 2600 imprese del settore primario e che nel 2012 il valore assicurato ha superato in provincia il tetto record dei 189 milioni di euro. I numeri sono in continua crescita, perché lo strumento delle polizze agevolate con contributo statale, gestite a livello locale proprio dai Condifesa, rappresenta ormai la via maestra attraverso il quale gli operatori del settore possono mettere al sicuro le proprie produzioni dalle incognite delle calamità naturali. Che, come dimostra la primavera particolarmente piovosa di quest’anno, assumono ormai una dimensione sempre differente, che va ben oltre l’evento calamitoso che un tempo faceva più paura in assoluto, ovvero la grandine.
“Ormai l’estremizzazione del clima è un dato di fatto conclamato e non gestibile per l’impresa agricola – afferma Lussignoli -. Questo fattore va tenuto in conto nella pianificazione di ogni imprenditore e necessita di una polizza completa e differenziata per coltura e zona territoriale. Sempre più agricoltori ravvisano nell’assicurazione agevolata un investimento a tutela del loro reddito a costi contenuti: il Condifesa Brescia li assiste e li affianca in questa scelta non facile ma sulla lunga distanza sicuramente redditizia”.
La campagna 2013 si preannuncia particolarmente innovativa e propositiva: tanto per fare un esempio, da quest’anno non è più assicurabile con il contributo pubblico la sola grandine come polizza monorischio. Tuttavia le tariffe sono state ancora ribassate rispetto agli scorsi anni e sono ancora più competitive: una pluririschi a tre garanzie sui cereali non costa più di una vecchia monorischio di quattro anni fa.
“Nelle polizze 2013 viene esaltato il concetto di risarcimento non solo di quantità ma soprattutto qualitativo – spiega Lussignoli –. L’obbiettivo è ottimizzare i risarcimenti di quegli agricoltori che più investono nel miglioramento della propria attività. Nel 2013 i contributi pubblici sono maggiormente disponibili per l’assicurato se sottoscrive polizze a tre rischi perchè esaltati da un diverso sistema di calcolo del parametro ministeriale. Per chi si assicura per la prima volta viene considerato al massimo l’intervento pubblico: è un’altra positiva opportunità che va colta dagli agricoltori ancora scettici verso questo strumento”.
Ma Condifesa Brescia è anche diventata nel tempo un’organizzazione all’avanguardia a livello nazionale sul fronte dell’assistenza tecnica, con otto anni di esperienza consolidata nella difesa fitopatologica e nell’agrometeo in provincia di Brescia.  Su questo fronte il Consorzio sta ora lavorando ad una nuova sfida: quella della cosiddetta “minima lavorazione”, nuova tecnica di coltivazione che consente di ridurre ai minimi l’impatto ambientale razionalizzando anche i costi di gestione e produzione.
“La minima lavorazione propone un graduale ripensamento delle tradizionali lavorazioni agricole che porta ad un contenimento dei costi produttivi e, in ultima analisi, ad un rafforzamento della marginalità aziendale – spiega il presidente -.  Condifesa con il sostegno dei principali operatori del settore vuole sperimentare e suggerire percorsi sostenibili agli agricoltori affiancandoli nel difficile percorso del cambiamento”. Su questo fronte sono già stati pianificati quattro incontri introduttivi: si parte a maggio con un appuntamento per le scuole professionali;  a luglio giornata in campo per sperimentare direttamente le esperienze realizzate,  a settembre una dimostrazione di macchine per la minima lavorazione in campo e a dicembre si terrà un convegno sugli aspetti più importanti dell’agricoltura conservativa.

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