Maurizio Memo nuovo coordinatore nazionale delle università italiane dell’Asea Uninet

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(red.) Il bresciano Maurizio Memo, Prorettore delegato al coordinamento delle attività di ricerca, internazionalizzazione e alta formazione per l’Università degli Studi di Brescia, è stato nominato Coordinatore nazionale delle Università italiane aderenti al sistema ASEA-UNINET.
La designazione è avvenuta giovedì 28 febbraio, nel corso del tredicesimo Meeting plenario dell’associazione stessa, che si è svolto a Kuala Lumpur in Malesia lo scorso 17-21 febbraio. L’Associazione ASEA-UNINET è una rete di Istituzioni accademiche fondata nel 1994 per incoraggiare e facilitare lo scambio di studenti e docenti e favorire la condivisione delle esperienze didattiche e di ricerca tra Università europee e asiatiche. La rete universitaria oggi vede l’adesione di 68 Università, 29 europee e 39 localizzate nel sud-est asiatico. L’obiettivo  è quello di supportare gli aderenti nei progetti e nelle iniziative di mutuo interesse che apportino benefici agli studenti, al personale docente e allo staff amministrativo nonché lavorare come forum continuo per la discussione ed il sostegno di progetti di eccellenza per gli ambiti educativo, scientifico, artistico e tecnologico, anche con il supporto di operatori economici, enti governativi e non governativi.
L’Università degli Studi di Brescia è stata ammessa nel corso del 2012 al network, del quale fanno parte anche l’Università degli Studi di Trento, l’Università degli Studi di Genova ed il Politecnico di Milano. “Riteniamo il Sud-Est asiatico una delle regioni che merita grande attenzione, dove poter condividere esperienze formative e sviluppare progetti di ricerca di comune interesse”, ha commentato il professor Memo, “nel 2015 tutta l’area sarà liberalizzata in termini di circolazione delle merci e si presenterà come una realtà di circa 800 milioni di abitanti, proiettata nel futuro, con risorse economiche proprie e con un grande desiderio di cultura e competenze scientifiche. Penso che l’Università degli Studi di Brescia possa dare un contributo significativo allo sviluppo di questo nuovo Paese”.

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