Confindustria, Cgil, Cisl, Uil insieme per la formazione, i giovani e la crescita economica

(red.) “Nei paesi più avanzati non c’è innovazione senza consenso sociale”. È questa la motivazione che ha spinto Confindustria, Cgil, Cisl, Uil a sottoscrivere un Documento di Intenti sulla formazione, i giovani e la crescita. L’Italia, infatti, non può crescere senza i giovani e la formazione deve essere al centro delle politiche del Paese se si vuole favorire la crescita economica e l’occupazione giovanile. Confindustria, Cgil, Cisl, Uil con la firma del Documento “Una formazione per la crescita economica e l’occupazione giovanile” hanno individuato indirizzi comuni per sostenere l’innovazione nei campi dell’orientamento, dell’istruzione tecnica e professionale, della professione insegnante, dei poli tecnico professionali e degli ITS, dell’apprendistato e dei Fondi Interprofessionali. Lo scopo del documento è far uscire la scuola, l’università e la formazione professionale dalla scarsa considerazione in cui sono state tenute anche nella campagna elettorale per portarle al cuore del dibattito politico e indicare soluzioni praticabili e condivise. Favorire la crescita delle competenze dei giovani, potenziare le capacità del sistema produttivo di impiegare giovani qualificati, ridurre il mismatch tra domanda ed offerta di lavoro, far crescere i giovani che fanno stage, apprendistato e dottorati nelle imprese: questi i punti chiave del documento. In Italia, solo il 2% degli apprendisti frequenta la scuola, 3/4 degli attuali dottori di ricerca non potranno essere assorbiti nelle carriere accademiche. Solo l’1,2% dei giovani frequenta corsi di Istruzione Tecnica Superiore (ITS). Sono numeri che ci allontanano dall’Europa. Per crescere sul piano economico e per sviluppare politiche che contengano la dispersione scolastica e la disoccupazione giovanile occorre voltare pagina. Non bastano le riforme. E’ necessario un cambiamento culturale. Che rimetta il lavoro e l’impresa al centro del sistema educativo e ponga la formazione al centro delle politiche di crescita economica e di sviluppo del territorio. Ponendo un particolare accento sulle ricadute in termini di occupabilità giovanile con la firma del Documento di Intenti Confindustria, CGIL, CISL, UIL ritengono strategico lo sviluppo sul territorio di reti tra scuola, università e impresa per il miglioramento della ricerca industriale e delle competenze spendibili sul mercato del lavoro.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.