Parco delle cave: una progettazione partecipata

(red.) “A fine mandato, ad un passo dalle elezioni, la giunta comunale di Brescia afferma che il Parco delle cave sarà una realtà; prendiamo atto di questa affermazione e osserviamo che il metodo che verrà scelto per la progettazione partecipata e l’individuazione degli interlocutori saranno rivelatori della reale intenzione di costruire un percorso che duri nel tempo e permetta un serio lavoro di costruzione del Parco, a prescindere dal risultato elettorale”.
Il Comitato spontaneo contro le Nocività, a fronte del metodo all’insegna della partecipazione avviato dalla giunta, avanza proposte e riflessioni. ” Il Comitato spontaneo contro le nocività, fin dalla sua nascita, ribadisce la necessità del Parco naturalistico delle Cave e si impegna con passione, su svariati fronti, per questo obiettivo che è di fondamentale importanza per la salute e il benessere dell’ambiente e di tutti coloro che vivono sia a Brescia sia nei comuni limitrofi.
Riteniamo indispensabile che la definizione delle caratteristiche del Parco preveda il coinvolgimento di tutte le associazioni, comitati, gruppi e cittadini che hanno a cuore la salvaguardia e la difesa del territorio e chiediamo quindi pubblicamente uno spazio di intervento e proposta al tavolo di progettazione per tutti i soggetti portatori di interesse”.
Qualunque progetto, poi, non potrà  prescindere da una preventiva accurata mappatura di tutta la zona da destinare a Parco, che ne accerti il valore naturalistico e paesaggistico e permetta di individuare le aree bisognose di maggior tutela. “A questo proposito”, prosegue il comitato, “ricordiamo che i sopralluoghi effettuati nel 2011 nelle cave di Buffalora (ATE g 25) da Silvia Mora e Stefania Capelli, rispettivamente naturalista e ornitologa, hanno documentato il grande valore naturalistico della zona, che presenta habitat molto differenti tra loro all’interno di un’area geograficamente limitata, caratteristica difficilmente riscontrabile nella Provincia di Brescia; è stata inoltre rilevata la presenza di trentanove specie di uccelli (trenta nidificanti), di cui nove a priorità di conservazione elevata e tre protette dalla direttiva europea “Uccelli” 09/147”. Un lavoro prezioso, che è stato voluto e finanziato dai comitati ambientalisti della zona. “Vorremmo che al tavolo di progettazione del Parco sedesse anche la Soprintendenza ai Beni architettonici e paesaggistici di Brescia, che svolge compiti di tutela, individuazione e protezione del patrimonio paesaggistico e che potrà, quindi, fornire importanti indicazioni. E’ cronaca recente, infatti, il diniego che la Soprintendenza ha opposto alla distruzione da parte del cavatore Gaburri del bosco della ex cava Pasotti: un incantevole laghetto circondato da vegetazione ad alto fusto, un’oasi rinaturalizzata di cui è stata riconosciuta la rilevanza sotto il profilo paesaggistico e naturalistico”.
Il comitato segnala anche la necessità di prevedere, prima della progettazione del Parco, un accurato controllo che accerti l’assenza di eventuali discariche abusive e siti inquinati nel terreno e nei laghetti di cava, rischio purtroppo da tenere in considerazione, anche alla luce di quanto accaduto alla ex cava Piccinelli. “Concludendo esprimiamo la nostra richiesta di intervenire nella fase di progettazione del Parco e ribadiamo la necessità che vengano ascoltate anche le voci di quei cittadini che, come noi, pur non potendo incaricare dei professionisti per la stesura di un dettagliato progetto,hanno idee concrete e serie proposte da avanzare; sarà poi compito dell’amministrazione comunale accoglierle per tradurle in realtà. Solo la presenza di una pluralità di voci è garanzia di democrazia partecipata”.

 

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