Fallimenti in calo nel Bresciano ad aprile

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(red.) Fallimenti in calo nel Bresciano. E insieme diminuisce anche il ricorso alla cassa integrazione da parte delle aziende.
I dati sul mese di aprile rilevano infatti 31 procedure definite (con un´estensione) contro le 30 dell´anno precedente: le società arrivate al capolinea nel primo quadrimestre dell’anno sono in tutto 104, in contrazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (116).
Per quanto concerne la Cassa integrazione le ore autorizzate dall´Inps per il mese appena concluso ammontano, complessivamente, a 3,772 milioni. In calo rispetto a marzo e anche nel confronto con lo stesso periodo dell´anno scorso (5,314 milioni di ore).
La Cig  si ferma a 1,150 mln di ore (erano 1,141 mln), in calo la Straordinaria (1,415 mln di ore; erano 3,875 mln), mentre quella in deroga sale da poco meno di 800 mila ore a 1,157 mln di ore.
Gli andamenti territoriali dei primi tre mesi del 2012 a livello nazionale confermano tuttavia le dinamiche osservate nel corso dell’anno precedente: i default continuano a crescere in tutta la Penisola, ad eccezione del Nord Est, in cui si registra una diminuzione dell’8,8% rispetto allo stesso periodo del 2011, grazie ai forti cali osservati in Veneto (-12,3%) e in Emilia Romagna (-12,2%). L’aumento dei fallimenti è invece particolarmente intenso nel Centro Italia (+12,7%), maggiore rispetto alla media nazionale nel Mezzogiorno e nelle Isole (+6,5%) e nel Nord Ovest (+4,9%). Anche nel primo trimestre del 2012 il Nord Ovest rimane l’area con la maggiore diffusione dei fallimenti (6,6 su 10 mila imprese operative), per l’alta frequenza osservata in Lombardia (7,8); più bassi gli insolvency ratio del Piemonte (5,2), della Liguria (4,5) e della Valle d’Aosta (3,8). Nel Centro risulta molto elevata la diffusione del fenomeno in Umbria (9 fallimenti su 10 mila imprese operative) e, in misura minore, nelle Marche (7,2), nel Lazio (6,2) e nella Toscana (5,4). L’incidenza dei fallimenti nel Sud e nelle Isole è strutturalmente minore rispetto al resto della Penisola per la maggiore diffusione di microimprese, che non superano i requisiti di fallibilita’; l’Abruzzo è la regione dell’area con il maggior insolvency ratio (5,4), seguita dalla Sardegna (5,1), dalla Campania (4,8), dalla Puglia (4,6), dal Molise (4,4), dalla Calabria (4,3), dalla Sicilia (4), dalla Basilicata (2,2).

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