“Le voci dell’anima” sono quelle di Sara Poli e Laura Montovi

Più informazioni su

(red.) Grande successo targato Brescia per la regista Sara Poli e l’attrice Laura Mantovi a Rimini (teatro degli Atti, sabato 22 ottobre) nella tappa finale del festival “Le voci dell’anima” con la pièce “Annabella Wharton” di Arnold Wesker.
Lo spettacolo si è aggiudicato ben tre premi: il primo premio assoluto, il premio della critica e il premio del pubblico di Rimini e di Bitonto (la tappa precedente, che ha visto coinvolto anche l’attore Daniele Squassina, assente invece a Rimini).
La motivazione recita: “Prova d’attrice di altissimo livello quella che ci ha regalato Laura Mantovi in “Annabella”, diretta in maniera impeccabile da Sara Poli. Il limen tra la solitudine e i sorrisi apparenti, il flusso della coscienza che sgorga come una sorgente di linfa purissima e cristallina. Cristallina è l’attrice che muove il personaggio come un pupo siculo, e incantevole è il testo che vive nella sua voce – la voce dell’anima – di Laura Mantovi: Annabella autentica e struggente”.
Le musiche sono di Roberto di Filippo. Oggetti di scena di Marcello Ziliani.
“Vd’A  incontri di teatro e danza – Festival Le voci dell’Anima”, giunto quest’anno alla nona edizione, è promosso da Teatro della Centena di Rimini, L.A.R.T.E.S di Aversa e ResExtensa di Bari.
“Annabella Wharton” è il terzo personaggio femminile esplorato Wesker nel testo teatrale “Annie Wobbler”. La prima edizione radiofonica venne trasmessa in Germania il 3 febbraio 1983 con il titolo “Annie, Anne, Annabella”, mentre il debutto teatrale avvenne al Birmingham Repertory Theatre Studio il 5 luglio dello stesso anno.
Laura Mantovi è Annabella, una donna di successo, scrittrice cercata e vezzeggiata dai giornalisti, ai quali racconta ogni volta qualche verità interessante che alimenta la fama attorno al suo personaggio. Consapevole di essere solo una curiosità passeggera data in pasto alla voracità dei media, sa nascondere i pensieri e le paure che la agitano. Troverà infine il coraggio di ammettere –  almeno a se stessa – quello che è diventata: una scrittrice mediocre, una donna spaventata e amareggiata. E il grande sogno che da sempre l’accompagna, quello di essere poeta, le lacera il cuore.
La regia di Sara Poli punta con efficacia sull’intensità in crescendo di un testo drammatico e denso di solitudine.
Lo spettacolo è stato presentato nella scorsa stagione al Vittoriale Musikfestspiele di Gardone Riviera, al teatro Odeon di Lumezzane e al Piccolo Teatro Libero di Brescia.
Sara Poli, affermata regista bresciana, ha diretto numerosi allestimenti. Tra i suoi lavori recenti, accanto ad Annabella Wharton,  “Le serve” di Genet.
Il suo debutto è avvenuto nel 1990 con “La Voce Umana”, dopo un percorso di formazione con il Centro Teatrale Bresciano e il Teatro dell’Elfo e collaborazioni con Daniele Lievi, Elio de Capitani e Mina Mezzadri. Ha curato eventi e produzioni per il Teatro Grande (la regia lirica “Pasqua Fiorentina”), il Comune di Brescia (“Capodanno 2000”), Cerveno (“Santa Crus”), Crucifixus (“Ecco l’Uomo”, “Barabba”) e per Teatri Bresciani in Rete (“Il Bavaglio”, di Eric Emmanuel Schmitt).
Da alcuni anni affianca a un lavoro legato prevalentemente al teatro di parola la realizzazione di video, di installazioni e performance costruite con l’uso di linguaggi multimediali. Tra queste, “Silence” per DifferenzArti Festival (Torre Avogadro di Lumezzane, giugno 2010),  “Noi come voi”, tema legato alla violenza sulle donne, “Giardino. Le morti bianche” (dal 2008 presentato in varie sedi a Brescia, al Munizioniere di Palazzo Ducale a Genova, allo Spazio Mil di Sesto San Giovanni, in Torre Avogadro, a Toscolano Maderno per Artfestival 2009).
Prossimo impegno di Sara Poli e Laura Mantovi per Progetti e Regie: il debutto (insieme a Beatrice Faedi) con “La chiave dell’ascensore” di Agota Kristof, nel cartellone della stagione Odeon di Lumezzane (Brescia) il 29 novembre.

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.