La Barone Pizzini chiude il 2021 con un bilancio di oltre 7mln di euro

700 mila le bottiglie vendute, la metà dei quali delle bollicine di Franciacorta. Prospettive negative per il 2022, a seguito del conflitto in Ucraina, ma l'azienda investe in rinnovabili e nuovi vigneti.

(red.) Un bilancio 2021 da 7,160 milioni di euro di fatturato per la cantina Barone Pizzini di Provaglio d’Iseo (Brescia) che festeggia i 25 anni di viticoltura biologica.
Il traguardo riguarda anche le cantine in Montenetto, Toscana e Marche, per un totale di 700 mila bottiglie vendute, la metà dei quali delle bollicine di Franciacorta.
Una chiusura che segna un +25% sul 2019, ultima annata pre- pandemia.
Un bilancio positivo che, però, non consente di festeggiare  a lungo perchè, subentrata la crisi in Ucraina, il futuro per l’azienda bresciana si prospetta meno roseo sui mercati dell’Est Europa. Lo scorso anno l’esportazione della Barone Pizzini verso Russia, Ucraina, Bielorussia, Lituania, Estonia, Lettonia e Polonia ammontava ad oltre 200 mila euro, un valore che sarà destinato nettamente a calare.

La cantina guarda tuttavia con ottimismo
al futuro, con nuovi investimenti che hanno riguardato la storica cantina di Timoline, che verrà utilizzata come deposito e stoccaggio e tre ettari di vigna biologica a Provezze. Da completare anche l’acquisto di altri due ettari a Capriolo e l’installazione di ulteriori 94 kilowatt in fotovoltaico per sopperire all’utilizzo delle fonti energetiche non rinnovabili ed al rincaro dei costi di gas ed elettricità.

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