“Brebemi? Va avanti, ma senza soldi”

Legambiente: "In nessun paese dove ci sono veri Project financing si sarebbe dato il via ai lavori senza avere il finanziamento dell’opera"

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(red.) “I lavori della Brebemi proseguono il loro corso sconvolgendo e divorando 900 ettari di territorio agricolo nonostante l’iter di finanziamento dell’autostrada sia ancora in alto mare. Più il tempo passa ed i morsi della crisi finanziaria si fanno sentire in tutta Europa, più si allungano i tempi del cosiddetto closing finanziario. In nessun paese occidentale, dove ci sono veri Project financing si sarebbe potuto dare il via ai lavori senza la soluzione definitiva degli aspetti relativi al finanziamento dell’opera”.
A parlare così è Dario Balotta, responsabile trasporti di Legambiente della Lombardia, che aggiunge: “La Corte dei Conti infatti non ha ancora registrato la delibera del Cipe del 5 maggio con la quale veniva approvato il 2° atto aggiuntivo della convenzione tra Cal (concessionaria autostradale lombarda) e la Brebemi. La delibera una volta approvata dovrà successivamente essere recepita da un decreto interministeriale (ministeri delle Infrastrutture ed Economia)”.
Dopo l’approvazione del Cipe del 3 agosto scorso, poi, si aspetta “il progetto esecutivo della Tem (tangenziale milanese) e la certezza che i tempi conclusivi della Tem siano coerenti con quelli di Brebemi. In questo caso si pensa di ricorrere ad un prestito ponte, in attesa del sempre più incerto (dati i costi del danaro) finanziamento complessivo della Tem. Solo a questo punto il pool di banche di Brebemi avranno le condizioni tecniche e quindi le garanzie economiche, per far partire il finanziamento dell’opera. Finanziamento comunque spalmato su numerosi Istituti di credito e sulle spalle pubbliche (Cassa depositi prestiti)”.
Allora, si chiede Balotta, “con il closing ancora in alto mare come è possibile finanziare i lavori il cui stato di avanzamento è pari al 15-20% ? I finanziatori privati se ne stanno ancora fuori Banca Intesa con 390 milioni,Unicredit e B.Mps 290, Ubi Banca e la Popolare con 200 milioni a testa, mentre la parte del leone dovrebbe farla la Cassa Depositi prestiti (la banca pubblica) con 765 milioni e sempre ammesso che la ricapitalizzazione della banche venga finanziata dagli organismi europei. A metterci una pezza per far partire i lavori ci sono volute le FS (soldi pubblici) che hanno anticipato 175 milioni (gli importi fin qui spesi) di quelli che ancora non sono i costi comuni visto che il progetto Tav, Treviglio-Brescia parallelo alla Brebemi non è ancora partito”.
Intanto, secondo Legambiente, gli scogli da superare non sono finiti: Brebemi e Fs non hanno ancora definito chi esproprierà le aree interposte fra l’autostrada e la nuova linea ferroviaria; la recente sentenza della corte Costituzionale che ha modificato i meccanismi di calcolo delle indennità di esproprio farà aprire nuovi contenziosi da parte dei proprietari terrieri visto che verranno risarciti diversamente;  le problematiche della viabilità alternativa vicino ai cantieri sta procurando disagi ai numerosi comuni interessati.

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