Brescia Green: “Sull’ambiente meno litigi tra le istituzioni”

L'associazione ecologista fondata da Fondra, Paparazzo e Pelizzari chiede inoltre che gli amministratori a qualsiasi livello valorizzino l’impegno del volontariato e la partecipazione dei cittadini.

Fondra Paparazzo Pelizzari Brescia Green

Brescia. Nella conferenza stampa tenuta questo sabato mattina presso la Casa delle Associazioni del comune per presentare, tra l’altro, l’interpellanza sulla pubblicazione nel portale del comune di Brescia dei bilanci annuali riguardanti i PLIS – Parchi Locali di Interesse Sovracomunale delle Colline di Brescia e delle Cave di Buffalora e S. Polo, l’associazione ecologista Brescia Green si è detta preoccupata per il livello di polemica  che da un paio di mesi si registra fra le principali istituzioni chiamate a sviluppare azioni di tutela, prevenzione e promozione ambientale nella nostra città.
“Agli inizi di febbraio l’assessore regionale all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi ha accusato Comune di Brescia e la Provincia di Brescia di essere ‘inerti’ rispetto alla proposta di istituzione di un Parco Regionale delle Colline e dell’agro-fluviale di Brescia”, ha ricordato il presidente di Brescia Green, l’ex assessore cittadino Gianluigi Fondra. “Per tutta risposta il sindaco Del Bono e mezza giunta hanno puntato il dito contro la Regione Lombardia e il suo assessore dichiarando che Rolfi ha messo a disposizione per tutti i Parchi regionali ‘fondi che fanno ridere, somme agghiaccianti'”.
“La nostra associazione nasce con lo scopo preciso di far partecipare i cittadini alla tutela ambientale”, ha detto ancora Fondra, “e lo scontro fra istituzioni non aiuta i molti bresciani che da tempo chiedono maggiori investimenti e concreti interventi non solo di contenimento dell’espansione edificatoria, ma anche ‘rinaturalizzazione’ delle tante aree degradate dall’industrializzazione selvaggia e dall’abbandono della cura di boschi e colline che circondano il capoluogo”.

“Il nostro appello è che cessino gli scontri fra responsabili istituzionali chiamati ad amministrare la transizione ecologica in atto”, è la posizione di Brescia Green che vede tra i fondatori, oltre a Fondra, anche la consigliera comunale di Brescia (ex Pd, ora Gruppo Misto) Angelamaria Paparazzo e l’ex presidente dei Gnari de Mompià, Marcello Pellizzari. “Movimenti come Friday For Future o le tante associazioni di tutela e promozione ambientale bresciane non sono interessati a contese elettoralistiche che nella migliore delle ipotesi rinviano di qualche anno scelte che invece dovevano essere già fatte da tempo. Perdersi in Bla Bla Bla su chi in passato ha ‘speso di più’ o su ‘chi comanda a casa propria’ crea solo disaffezione e disorientamento nella cittadinanza”.

Brescia Green chiede che Regione Lombardia completi il processo di riordino iniziato con l’approvazione della Legge Regionale n.28 del 2016 sul sistema di gestione delle aree regionali protette. 24 Parchi Regionali, 66 Riserve Naturali Regionali, 33 Monumenti Naturali, 242 Siti Rete Natura2000, 105 PLIS Parchi Locali di Interesse Sovracomunale, sono un insieme di istituzioni – pressoché con gli stessi obiettivi – che, se da un lato pongono la nostra Regione al primo posto per impegno ambientalista, dall’altro dimostrano la necessità di razionalizzare la spesa se si vuole accedere credibilmente alle opportunità di finanziamento nella transizione ecologica europea.
“Il Comune di Brescia attraverso l’attuale amministrazione ha compiuto una innegabile svolta ecologica”, ricorda Fondra, “alla cui base sta un drastico contenimento di consumo di suolo che se in pochissimi anni ha permesso l’ampliamento del Parco delle Colline, dall’altro non ha ancora visto il completamento della ‘cintura verde’ registrando la mancata adesione dei comuni confinanti di Botticino, Nave, Gussago, San Zeno, Borgosatollo. Di contro l’istituzione di un secondo PLIS delle Cave confinante con quello delle Colline, unico caso lombardo di duplicazione adiacente, non ha ancora prodotto la sovraccomunalità auspicata dal PGT”.
L’aver istituito in parco naturalistico a seguito di escavazioni di ghiaia selvagge e illegali è un esempio unico in Italia di riparazione degli errori dell’industrializzazione del passato. Tuttavia a distanza di 4 anni occorre un ulteriore passo avanti, è la richiesta di Brescia Green. “L’elemento irrinunciabile però è la continua e sempre maggiore valorizzazione del protagonismo partecipativo dei cittadini e delle loro molteplici forme associative. L’emergenza dovuta al crescente fenomeno degli incendi ad opera di criminali piromani combinata ad un clima sempre più siccitoso chiede un massiccio investimento in vigilanza e prevenzione, coinvolgendo le proprietà private delle aree boschive in un piano di governo dei boschi che solo un ente sovraordinato e plurimunicipale può realizzare”.

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