Ora tocca al consiglio di gestione

All'assemblea, Corsini attacca la "gestione monocratica" di Zuccoli.


(red.) Questa mattina, presso la "Casa dell’Energia" di piazza Po, a Milano, l’assemblea degli azionisti di A2 ha nominato i quindici componenti del consiglio di sorveglianza della nuova multiutility lombarda, derivata dalla fusione tra Asm e Aem.
Come previsto sono stati eletti Renzo Capra, Luigi Morgano, Claudio Buizza, Angelo Rampinelli, Pierfrancesco Cuter e Antonio Capezzuto indicati dal comune di Brescia (leggi qui); Alberto Sciumè, Cesare Spreafico, Adriano Bandera, Gianni Castelli, Dario Cassinelli e Marco Miccinesi per il comune di Milano (leggi qui); Antonio Taormina, Massimo Perona indicati dall’azionista svizzero Atel (che ha il 4,9% di A2A) e Tancredi Bianchi per il comune di Bergamo (1,97%). E' rimasto fuori dal consiglio Mario Cocchi della lista Atel, uomo di fiducia del finanziere franco-polacco-bresciano Romain Zaleski.
In apertura dell’assemblea erano uscite le tensioni tra bresciani e milanesi, provocate anche dalla gestione di alcuni incarichi interni all’azienda che gli uomini ex Asm considerano troppo favorevoli al vecchio apparato dirigenziale dell’Aem.
Nei tre mesi trascorsi tra l’avvio della fusione e la nomina degli amministratori – una fase di vuoto di potere durante la quale i vertici di Asm, incorporata in Aem, sono stati di fatto azzerati – ci sarebbe stata una corsa alle poltrone da parte dei milanesi
Questa mattina il sindaco di Brescia (azionista di A2A con il 27,5% del capitale come il comune di Milano) ha attaccato Giuliano Zuccoli, presidente di Aem: "Il presidente del cda della società incorporante", ha sostenuto Paolo Corsini, "ha promosso un esercizio monocratico dei poteri della società". Il sindaco ha chiesto che la gestione ordinaria di A2A venga da subito affidata al consiglio di sorveglianza fino alla nomina del nuovo consiglio di gestione, prevista tra un paio di settimane e ha stigmatizzato il vuoto di potere tra le nomine dei due organismi, e il ritardo "gravoso" nel convocare l'assemblea, in contrasto con le indicazioni dello statuto.
E’ stato Giampiero Borghini, bresciano ed ex compagno di partito di Corsini ai tempi del Pci, il primo a rispondere alle critiche del sindaco di Brescia. Lo ha fatto nella sua veste di city manager del municipio di Milano: "Non risulta al comune di Milano che ci sia stato un ritardo colpevole. L'assemblea degli azionisti è stata convocata rispettando i termini di legge", ha detto Borghini, che ha spiegato di "condividere la raccomandazione del sindaco di Brescia per la massima rapidità nella nomina del consiglio di gestione di A2A: verrà fatta nel più breve tempo possibile".
"La storia di successo di Aem è frutto dell'apporto che i consiglieri hanno dato per raggiungere gli obiettivi", ha invece ribattuto Zuccoli a Corsini. "Escludo in maniera tassativa che il cda abbia voluto sopravvivere a se stesso. E' un'accusa ingenerosa perché i tempi sono stati rispettati. Non ho compiuto atti contro gli azionisti, nel caso sono disponibile a pagare di persona", ha detto Zuccoli che poi ha voluto smorzare i toni: "Corsini non ha fatto un attacco", ha affermato, "ma ha posto un tema che esiste perché questo è un caso di studio. Si tratta di ridurre i tempi al minimo. In assemblea c'è stata un'indicazione forte".

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