Regione: Parolini non va in giunta

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    formigonimini1.jpgIn consiglio solo i primi 8 della lista Formigoni. Fuori Rizzi (sarà assessore) e Mattinzoli.

    (red.) Non ci saranno ribaltoni tra i consiglieri regionali eletti nelle file del Pdl e della Lega Nord. Giovedì pomeriggio, infatti, l’ufficio elettorale della Corte d’appello di Milano ha terminato le operazioni di verifica dei voti, culminata con la proclamazione ufficiale di Roberto Formigoni e dei primi sette candidati della lista "Per la Lombardia".
    Dopo questa notizia, quindi, vengono confermati i consiglieri eletti nelle liste locali. In provincia di Brescia, spazio per Margherita Peroni come terzo consigliere del Pdl dopo Mauro Parolini e Franco Nicoli Cristiani, e per Alessandro Marelli come terzo della Lega Nord dopo Renzo Bossi e Pierluigi Toscani.
    Niente consiglio, invece, per Monica Rizzi (Lega) ed Enrico Mattinzoli (Pdl) che erano stati sistemati nella seconda parte del listino legato al presidente e che non sono stati premiati dal riconteggio dei voti (leggi qui).
    Ora il governatore ha dieci giorni di tempo per nominare la giunta di Palazzo Pirelli, anche se i giochi sono praticamente fatti
    Ci sarà sicuramente una compensazione per la camuna Rizzi, consigliere uscente che ha di fatto accettato di sacrificarsi per lasciare il posto al giovane Bossi. Sarà lei molto probabilmente l'assessore all'Agricoltura (oppure al Turismo, o ai Giovani) del nuovo governo di Formigoni.
    Ma Rizzi sarà probabilmente anche la sola figura bresciana in giunta. Fuori l'assessore uscente Nicoli Cristiani, fuori anche Peroni e, soprattutto, fuori a sorpresa Parolini, gettonatissimo con oltre 19 mila preferenze e cosiderato uno dei papabili per un'importante poltrona (leggi qui).
    Paradossalmente Parolini verrebbe penalizzato dalla sua appartenenza all'area più forte del Pdl in Lombardia, quella di Cl che esprime anche il governatore.
    La componente ciellina sarà infatti già abbondantemente rappresentata nella nuova giunta con tre suoi autorevoli esponenti, considerati intoccabili perché fidatissimi di Formigoni: Raffaele Cattaneo, Giulio Boscagli e Romano Colozzi. Quindi il bresciano ultimo arrivato resterebbe fuori per questo giro, ma verrebbe ricompensato con qualche incarico minore.
    Come quello che potrebbe spettare all'ex presidente della Provincia di Brescia e consigliere di A2A Alberto Cavalli: non sarà assessore, ma forse sottosegretario. Che cos'è un sottosegretario regionale? E' una figura anomala anche per lo statuto regionale (leggilo qui), una specie di vice assessore o sottoassessore che assiste alla giunta ma è privo del diritto di voto non avendo né deleghe dirette né portafoglio.

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