A Brescia il cortometraggio “Mamme volanti” sulla Terra dei fuochi

Un film di Giulio Tonincelli e Paolo Fossati che racconta la battaglia di sette donne bresciane, le "Mamme di Castenedolo", unite nell'obbiettivo della salvaguardia del territorio e dei propri figli.

Brescia. Fondazione Brescia Musei propone sabato 19 novembre, alle 19, presso l’Auditorium di Santa Giulia l’anteprima bresciana del cortometraggio “Mamme Volanti” dei registi Giulio Tonincelli e Paolo Fossati: un film che nella forma di documentario raccoglie le testimonianze di sette donne coraggiose, bresciane, unite da un problema ed un obiettivo comune.
Quando si parla di “Terra dei fuochi” è ormai risaputo che ci si riferisce a zone del sud
Italia, è meno risaputo, d’altra parte, che esiste anche nel nord Italia una Terra dei Fuochi, il territorio Bresciano: stessi problemi di inquinamento del sud e stesse ripercussioni sulla salute della gente e in particolare dei bambini. Così, è nata l’associazione Mamme di Castenedolo, un gruppo di mamme che si sono riunite per salvare il proprio territorio e proteggere la salute dei propri figli.

La proiezione si concluderà con un incontro con i registi, con la vice-capogruppo di
Amnesty Brescia, Sofia Salardi, con l’autore delle fotografie aeree del film, Mattia
Marzorati e Veronica Maffizzoli, direttrice del Filmfestival del Garda.
L’idea parte dal regista Giulio Tonincelli. Sempre attento alle tematiche ambientali, dopo
aver frequentato un corso di giornalismo ambientale a Roma ed essersi imbattuto nelle
inchieste realizzate da Amalia De Simone (giornalista e videoreporter del Corriere della Sera,
collabora con RAI e Reuters) e Nello Trocchia (giornalista e scrittore, collabora con il Fatto
Quotidiano, Espresso e La7) che portarono Brescia, la sua città natale, come uno degli
esempi peggiori tra i numerosi disastri ambientali disseminati in tutto il paese, decide di
maturare l’idea di un lavoro sul suo territorio.

Al suo fianco Paolo Fossati, docente di Etica della Comunicazione all’Accademia di Belle
Arti Santa Giulia e collaboratore del Giornale di Brescia). Tra settembre 2018 e febbraio 2019
i registi hanno organizzato una serie di incontri di approfondimento, ricerche e studi svolti
attraverso numerosi confronti che hanno costituito un ricco bagaglio di informazioni utili
alla realizzazione del documentario.
Al progetto ha collaborato anche Stefania Zambonardi, una ragazza bresciana che ha
realizzato il progetto fotografico “Terra Ferita” (diventato una mostra itinerante), in cui ritrae
alcune donne malate di cancro sullo sfondo di alcuni tra i siti maggiormente inquinati della
provincia di Brescia. Un confronto che offre ulteriori spunti di riflessione.

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