Alghisi sulla sentenza Wte: “Un risultato importante”

Quinzano d’Oglio. Una nota informa che la Provincia di Brescia “ha conseguito un importante risultato con la sentenza pubblicata martedì, sul ricorso promosso dalla Wte contro il provvedimento di revoca dell’autorizzazione integrata ambientale dell’impianto sito a Quinzano d’Oglio. Sono attese per la fine del mese di ottobre ulteriori due decisioni che riguardano gli impianti di Calcinato e di Calvisano, sempre in merito ai provvedimenti di revoca dell’ autorizzazione integrata ambientale, adottati dalla Provincia di Brescia nel 2021, a seguito delle indagini dei carabinieri forestali, che hanno accertato plurime inadempienze alle prescrizioni imposte alle autorizzazioni integrate ambientali, rilasciate dalla Provincia nell’ambito delle indagini svolte sugli spandimenti di fanghi, operati da Wte in diverse aree agricole della provincia di Brescia e di altre province”.
“La sentenza è molto importante”, ha dichiarato il presidente della Provincia di Brescia, Samuele Alghisi, “perché riconosce in pieno un’eccezione difensiva promossa dalla Provincia di Brescia in ordine al difetto di legittimazione ad agire dell’amministratore unico della società, che ha deciso di impugnare il provvedimento di revoca senza consultare il giudice delegato, che ha disposto il sequestro dell’impianto, nell’ambito delle indagini promosse dai carabinieri forestali”.
Questa sentenza rappresenta dunque un importante precedente che si allinea ad alcune pronunce del nostro Tar, che bene definiscono le competenze degli amministratori societari, qualora vi siano provvedimenti di sequestro preventivo degli impianti, che nel nostro caso sono stati adottati per finalità di tutela ambientale.
“Tutti auspichiamo”, ha concluso Alghisi, “che anche le ulteriori decisioni, sui ricorsi degli impianti di Calvisano e di Calcinato, si allineino sulla decisione di ieri, stante l’identità di problematiche processuali preliminari. Il Tar ha inoltre affrontato nel merito le censure mosse contro il provvedimento provinciale riconoscendone la piena legittimità, alla luce dei plurimi inadempimenti che hanno giustificato la revoca dell’autorizzazione integrata ambientale”.

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