Castrezzato, giro di vite contro i “furbetti” dell’indifferenziata

Il Comune ha affidato un incarico ad un vigilante che verificherà che sui contenitori sia apposto il microchip regolamentare. Si stima che siano 600 i contenitori non associati all'utenza.

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Castrezzato.  Giro di vite contro i “furbetti” della Tari a Castrezzato. Il paese bresciano, infatti, ha deliberato un incarico, del valore di 5mila euro, da conferire ad un vigilante (di Aprica) che controlli il corretto e regolare conferimento della raccolta indifferenziata nei bidoncini previsti, spesso privi di microchip identificativo. Uno stratagemma messo in atto per evadere la tassa sui rifiuti.

Secondo le stime dell’amministrazione comunale, sarebbero 600 i contenitori “anonimi”, ovvero non corrispondenti ad alcun ruolo di riscossione. Come è possibile? Si tratta di bidoni del tutto identici a quelli forniti dal Comune, ma sprovvisti della targhetta identificativa dei residenti. Si tratta o di vecchi contenitori oppure di bidoni cui è stato volutamente asportato il microchip, così da non essere riconducibili ai titolari.

Ma da oggi la situazione cambierà: due volte alla settimana il vigilante (assunto con contratto a tempo determinato) ispezionerà i bidoncini, non solo quelli della raccolta indifferenziata e produrrà un report sulle attività svolte.
Nel frattempo, il Comune ha stanziato un fondo di riserva per morosità pari a circa 850mila euro.

 

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