Travagliato, dissequestrata la Montini: fonderia di nuovo attiva

Martedì 5 luglio la Procura della Repubblica di Brescia ha disposto il dissequestro della fonderia. Il legale dell'azienda: "Collaborazione e trasparenza con le Autorità preposte".

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Travagliato. Martedì 5 luglio la Procura della Repubblica di Brescia ha disposto il dissequestro dell’impianto Montini Spa di Travagliato, che è già tornato pienamente operativo.
Lo comunica, in una nota, lo studio legale che ha seguito la (annosa) vicenda relativa alla fonderia, contro la quale si sono dirette le proteste dei residenti nella zona che lamentano l’emissione di ‘odori pungenti e nauseabondi’, e nella quale sono state numerose le ispezioni degli enti preposti alla salvaguardia della salute pubblica.

La battaglia tra la popolazione e la fonderia che l’Agenzia di tutela della salute (Ats) ha definito “ditta insalubre di prima classe” va avanti da oltre un decennio. Le cronache raccontano di una ventina di sopralluoghi da parte di Arpa e carabinieri del Noe. Nell’aprile del 2021 c’è stata anche una diffida della Provincia di Brescia, poi revocata dopo le puntualizzazioni della società.

La società – specializzata nella produzione di tombini stradali di ghisa – ha anche effettuato investimenti per diminuire l’impatto ambientale, ma non a sufficienza per rientrare entro i parametri richiesti dalla legge. Ma negli ultimi anni non si contano i controlli che avrebbero evidenziato le inadempienze. Fino all’apposizione dei sigilli che ne hanno decretato la chiusura avvenuta sabato 25 giugno.

«Montini S.p.A. è lieta che il grande impegno profuso e la piena disponibilità manifestata nei confronti delle Autorità nei giorni scorsi, in un’ottica di trasparenza e cooperazione, abbiano consentito la regolare ripresa dell’attività dell’impianto nel più breve tempo possibile, a garanzia, prima di tutto, dei numerosi lavoratori impiegati alle proprie dipendenze, nonché dei clienti italiani e stranieri».

«Le interlocuzioni con le Autorità preposte- si legge nella nota- proseguiranno anche nei prossimi mesi, in un percorso concordato, nell’ambito del quale la Società si è resa disponibile a realizzare tutte le iniziative che saranno ritenute necessarie per garantire, anche per il futuro e in un’ottica di costante miglioramento, una gestione ottimale di tutti gli aspetti ambientali connessi al funzionamento dello stabilimento».

«Siamo molto soddisfatti per il risultato ottenuto– ha dichiarato l’avvocato Andrea Puccio, difensore di Montini S.p.A- in quanto l’immediato dissequestro dell’impianto era la nostra priorità assoluta. Tale obiettivo è stato raggiunto grazie all’approccio pienamente collaborativo dimostrato dall’azienda, che, pur restando fermamente convinta della correttezza del proprio operato, non si è sottratta alle richieste delle Autorità. Ciò a conferma della serietà e attenzione che hanno sempre orientato la conduzione dell’impianto, pur nelle difficoltà innegabilmente connesse alla assoluta peculiarità dei luoghi in cui l’azienda, suo malgrado, si trova quotidianamente a operare. Mi pare altresì doveroso riconoscere la ragionevolezza dell’approccio tenuto, nell’ambito della vicenda, da Procura e Arpa, che ha indubbiamente contribuito al raggiungimento del risultato».

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