Travagliato, parla la Montini spa: “Noi, pronti a trovare una soluzione”

"Abbiamo sempre operato nella legalità e nella trasparenza", scrive la società. "Ma a monte c'è la discutibile (e sconsiderata) scelta del comune di lottizzare l'are adiacente all'impianto".

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Brescia. Nei giorni scorsi, alla società Montini spa è stato notificato un provvedimento di sequestro relativo allo stabilimento di Travagliato, emesso dalla Procura di Brescia. “Anzitutto”, si legge in una nota diffusa dall’azienda, “si tratta di un sequestro probatorio, ossia funzionale unicamente ad accertare le cause di presunte molestie olfattive relative all’impianto. Montini spa vuole rendere noto che il provvedimento emesso dalla Procura è limitato esclusivamente alla zona dedicata allo stoccaggio del carbone e alla bocca di caricamento del forno. La restante parte dell’impianto non è stata, invece, interessata dal provvedimento e, pertanto, mantiene inalterata la propria piena operatività.
In realtà, per la settimana corrente era già stato previsto il fermo dell’impianto per l’effettuazione di opere di manutenzione programmata. Continueranno, dunque, gli interventi volti a garantire efficienti livelli di funzionamento della fonderia, proseguendo l’importante e costoso investimento, iniziato tempo fa, volto a reperire ed applicare la miglior tecnologia disponibile sul mercato”.
“La società”, prosegue il comunicato della Montini, “tiene a rimarcare che, da sempre, ha agito improntando il proprio operato al totale rispetto della legalità e alla trasparenza, non soltanto nei confronti delle autorità, ma anche nei riguardi della popolazione residente intorno ai propri stabilimenti. Negli ultimi anni, a dimostrazione del proprio impegno, Montini spa ha realizzato molteplici interventi migliorativi volti a garantire la massima efficienza dell’impianto di Travagliato, anche e soprattutto sotto il profilo dell’impatto ambientale, con investimenti complessivi per circa 2 milioni di euro”.

“Pur nella piena volontà di contribuire positivamente alla risoluzione della vicenda”, si legge ancora nel documento, “la società non può fare a meno di rilevare due aspetti fondamentali. A monte di tutto, si pone una discutibile (e sconsiderata) scelta del comune di Travagliato, alla fine degli anni ‘90, di procedere alla lottizzazione dell’area immediatamente a ridosso dello stabilimento già esistente, a poche decine di metri, per la costruzione di un complesso residenziale, nonostante il parere negativo di Arpa. Inoltre, il dato lampante è che il comune di Travagliato, che pure disponeva di tutti gli strumenti normativi (Dgr 15 febbraio 2012, n. IX/3018 della Regione Lombardia) funzionali a oggettivizzare la valutazione del grado di disturbo olfattivo connesso alle segnalazioni di presunte molestie ricevute negli anni, non ha mai concretamente attivato, o fattivamente perseguito tale percorso. Nell’economia generale, si è ritenuto comunque più opportuno, al fine di consentire una pronta e (si spera) definitiva risoluzione della questione, mantenere inalterato l’approccio aperto e collaborativo da sempre dimostrato dalla società”.

“La situazione, allo stato, è ancora in divenire”, aggiunge il difensore di Montini spa, avvocato Andrea Puccio. “Preciso che la Procura non ha mai contestato il reato di inquinamento ambientale ma la contravvenzione di cui all’art. 674 c.p., per presunte molestie olfattive. A fronte dell’esecuzione del provvedimento di sequestro, abbiamo già intavolato proficue interlocuzioni, sia con la Procura, sia con Arpa, manifestando la piena disponibilità della società a contribuire proattivamente allo svolgimento di tutte le attività che l’autorità giudiziaria riterrà necessarie, affinché si addivenga a una definizione della vicenda nel più breve tempo possibile. Ciò, nell’interesse, anzitutto, della popolazione residente, ma anche dell’azienda stessa, che impiega circa 130 lavoratori, e per la quale un fermo protratto delle attività comporterebbe, considerate le peculiari contingenze economiche attuali a livello globale, il rischio concreto di non riuscire a far fronte agli obblighi assunti nei confronti di clienti, fornitori e dipendenti”.

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