Cumulo di terra in via Parenzo: il Mite si rivolge all’Ispra

Dopo l'esposto di Europa Verde Brescia, il Ministero della transizione ecologica si è rivolto all'istituto superiore per l'ambiente per valutare "la sussistenza di un danno ambientale e/o minaccia imminente" e le misure da intraprendere.

Brescia. La questione del cumulo di terra in via Parenzo, contaminata da Pcb e diossine, risultato della bonifica del parco al quartiere Chiesanuova, rimasta esposta sotto un telo, prima divelto da vento, poi ricollocato, continua ad essere al centro della discussione.
Dopo l’esposto presentato dalla sezione bresciana di Europa Verde, per tramite del suo portavoce Salvatore Fierro, ora è lo stesso Ministero della Transizione ecologica (Mite) cui i verdi si sono appellati, a voler vederci chiaro.

L’esposto è stato inviato all’Ispra (Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale che dovrà effettuare una valutazione sulla base del report presentato a firma dell’avvocato Francesco Paolo Perez per conto di Fierro secondo il quale l’intervento dell’amministrazione comunale non sarebbe stato nè tempestivo nè efficace.

Nella nota del Mite all’Ispra si chiede che «(…) l’istanza dell’associazione Europa Verde Brescia, acquisita al protocollo del Mite, e i relativi allegati» venga valutata «anche attraverso la rete Snpa (acronimo di Sistema nazionale protezione ambiente), la sussistenza di un danno ambientale e/o minaccia imminente di esso ed eventualmente fornisca le relative misure di prevenzione e/o ripristino che dovessero risultare necessarie, così che questo Ministero possa provvedere agli eventuali adempimenti di propria competenza. Si prega di prenderne visione ai fini della richiesta relazione».

 

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