Siccità, si va verso lo stato di emergenza

Lunedì mattina un vertice in Prefettura i consorzi di bonifica e le associazioni di categoria che chiederanno un un patto del territorio per fronteggiare l'emergenza.

Brescia. Una riunione del governo per analizzare la situazione della siccità nelle diverse regioni e valutare eventuali misure per far fronte all’emergenza.
Non è esclusa anche la presenza del capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio.
La notizia della riunione arriva dopo la richiesta di aiuto formulata dalle Regioni all’Esecutivo per un intervento rapido volto a fronteggiare l’emergenza.

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«Il deficit pluviometrico, che ormai si protrae dall’inverno, continua a preoccupare molte zone dello Stivale, in particolar modo al Nord. Le piogge- affermano i meteorologi di 3B Meteo.com- sono infatti dimezzate rispetto lo scorso anno e la crisi idrica ha raggiunto livelli eccezionali in Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna ma anche Valle d’Aosta e parte del Trentino. In Piemonte il Po ha una portata d’acqua di -72% rispetto al normale, ma un po’ tutto il fiume sta vivendo la siccità più grave degli ultimi 70 anni. Di questo passo si rischia una riduzione del 50% della produzione agricola. Come avverte Cia-Agricoltori Italiani, i danni complessivi sono destinati già a superare un miliardo di euro. Per la frutta estiva, in particolare meloni e cocomeri, si prevede una riduzione tra il 30% e il 40%, che arriva al 50% per il mais e la soia».

A muoversi per primi sono stati i governatori del Nord: il Veneto già nelle settimane scorse aveva chiesto lo stato d’emergenza, ottenendo però un no da parte del governo; poi si sono mosse la Lombardia e il Piemonte. E infatti nelle regioni settentrionali, dice ancora la Coldiretti, che le precipitazioni primaverili si sono più che dimezzate, con il territorio a boccheggiare, stremato da temperature a dir poco inusuali.

Di fronte a una terra sempre più arsa, dopo una primavera che resterà negli annali come la sesta più calda di sempre sul pianeta a livello climatico, il Po mai così in secca e le previsioni che annunciano ancora lunghe giornate senza piogge, e anche i bacini ed i fiumi del bresciano che risentono delle mancate precipitazioni, le Regioni chiedono aiuto al governo invocando un intervento il più rapidamente possibile per fronteggiare l’emergenza.

La prima data utile per fare il punto della situazione tra tutti i governatori e far sentire la propria voce al governo è mercoledì, con la  Conferenza delle Regioni che porrà il tema, per chiedere al Governo un intervento immediato e un riguardo particolare per tutto il bacino del Po”.
La secca del “Grande fiume” è infatti un problema serio, visto che sulle sue acque poggia l’intera spina dorsale del patrimonio agricolo e agroalimentare della “food valley” italiana. l’Emilia-Romagna sta preparando la richiesta di stato di emergenza, come hanno già fatto le altre regioni.

Il tema, confermano fonti vicine al presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, è effettivamente sul tavolo e mercoledì si cercherà una posizione comune. Lo stesso Fedriga, tra l’altro, sta preparando la dichiarazione di stato di emergenza locale e un decreto specifico sulla criticità idrica che coinvolgerà i settori dell’agricoltura e poi gli usi civili e domestici per contenere il consumo di acqua.
Alla riunione dovrebbero partecipare i ministri delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli – che proprio ieri aveva definito “inevitabile” dichiarare uno stato di crisi – e della Transizione ecologica Roberto Cingolani.

A Brescia, questo lunedì, è previsto un vertice in prefettura a cui sono stati convocati  i consorzi di bonifica e le associazioni di categoria che chiederanno un un patto del territorio per fronteggiare l’emergenza. Anche Ettore Prandini, presidente di Coldiretti ha chiesto lo stato d’emergenza al Governo.

 

 

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