Siccità, deflusso minimo vitale: “Nessuna richiesta finora pervenuta”

Lo ha detto l'assessore regionale a Enti locali e Risorse energetiche, Massimo Sertori, rispondendo ad una interrogazione del Partito democratico sul tema della crisi idrica.

Brescia. «In relazione alla crisi idrica, si specifica che la delibera di Giunta del 9 giugno, attraverso la quale si è disciplinato un percorso accelerato per l’ottenimento della deroga al deflusso minimo vitale, è stata anticipata la settimana precedente alle associazioni dei singoli utilizzatori che avrebbero potuto fare richiesta. Ad oggi nessuna richiesta di deroga è pervenuta a Regione Lombardia, anche perché i laghi e i regolatori stanno erogando acqua per uso irriguo quasi a regime».
Lo ha detto l’assessore regionale a Enti locali e Risorse energetiche, Massimo Sertori, rispondendo ai consiglieri della Regione Lombardia Matteo Piloni (capodelegazione del Partito democratico in commissione Agricoltura) ed Elisabetta Strada (Lombardi Civici Europeisti), in merito all’attuale crisi idrica in Lombardia. Una situazione che sta mettendo a dura prova anche il bresciano, come avviene nel recente caso di Tremosine, che sta vivendo una serie di disagi legati alla mancata erogazione dell’acqua potabile.

«Come è noto – spiega Sertori – la deroga al deflusso minimo vitale per norma nazionale può essere concessa per un massimo di 60 giorni e quindi, evidentemente, i singoli richiedenti decidono di pianificare tempi e gli utilizzi».
«Oltre al Tavolo sulla crisi idrica tenutosi il 31 marzo ed aggiornato poi il 25 maggio – rimarca l’assessore regionale – al quale hanno partecipato anche i gestori idroelettrici che sono stati sensibilizzati verso una gestione coordinata per dare sostegno e priorità al settore agricolo, il 1° giugno ha avuto luogo un ulteriore Tavolo con i gestori idroelettrici nell’ambito del quale si è registrata la disponibilità per turbinare l’acqua degli invasi per agevolare la disponibilità a valle».

«A seguito di tale incontro – continua – sono stati realizzati ulteriori tavoli tecnici per la definizione dei tempi e delle modalità alla presenza anche di Terna perché come è noto per la sicurezza nazionale un minimo di disponibilità di acqua negli invasi (quest’anno molto scarsa), deve rimanere. Spiace constatare che anche in un momento drammatico come quello che stiamo vivendo di una crisi idrica superiore al 50% rispetto allo storico e che genera preoccupazioni, primo fra tutti rispetto alle esigenze agricole ma in taluni casi al momento limitati anche per usi civici, il partito democratico non perda occasione per intentare polemiche inutili e strumentali che certo non aiutano alla soluzione del problema ma eventualmente concorrono ad aumentare le comprensibili tensioni. Continueremo a fare il nostro lavoro fino in fondo compreso il coordinamento con i concessionari idroelettrici che certo non solo a parole ma anche nei fatti devono dimostrare di aver capito la criticità del momento. Siamo orgogliosi che il Consiglio regionale della Lombardia, primo in Italia, ha fortemente voluto e approvato una legge sul rinnovo delle concessioni idroelettriche nell’ambito della quale a riassegnazione avvenuta ha anche previsto l’obbligo in casi straordinari di siccità come quello attuale, di imporre ai gestori dei grandi invasi idroelettrici di turbinare».

«Oggi questo la legge non lo prevede – conclude Massimo Sertori – e possiamo solo limitarci a invitare e sensibilizzare i concessionari alla collaborazione. Tutto quanto specificato sono le azioni concrete che abbiamo attuato e che potevamo attuare, certo in un contesto dove la risorsa acqua è molto limitata sia per quanto riguarda il ‘serbatoio nevoso’, sia per quanto concerne gli invasi delle grandi dighe, sia per quanto attiene i laghi».

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